Sarà incrementata la capacità produttiva del sito navale Fincantieri di Castellammare di Stabia, ad affermarlo nei giorni scorsi era stata l’azienda e adesso su questo progetto è arrivata anche l’approvazione dei sindacati.
Si tratta di un’imponente opera di riqualificazione che non ridimensionerebbe lo stabilimento stabiese, ma ne assicurerebbe il lavoro per altri 10 anni in un ruolo strategico chiave per Fincantieri.
La notizia del nuovo piano industriale aveva messo in allarme lavoratori e sindacati, i quali temevano un ridimensionamento del cantiere. Si trattava di timori non fondati, in quanto il Gruppo ha precisato che “gli investimenti pensati per il cantiere stabiese non vanno nella direzione della riduzione, ma dell’incremento della capacità produttiva”.
Parole che il responsabile aziendale per le relazioni sindacali Marco Grillo ha ribadito durante l’incontro di venerdì 7 dicembre con i sei delegati della rappresentanza sindacale unitaria (FIM-FIOM-FAILMS) di Stabia.
Il confronto è servito a Grillo per illustrare alla rappresentanza sindacale unitaria (FIM-FIOM-FAILMS) cosa prevede il nuovo piano di investimenti.
In particolare, sono state discusse le modifiche che saranno attuate al sistema di varo tradizionale, che ad oggi avviene tramite scalo. Per la società si tratta di un sistema ormai anacronistico e antieconomico, tanto da essere stato eliminato in tutti i cantieri del mondo modernamente organizzati.
“L’abbattimento dello scalo – è il commento che arriva da Fincantieri -, sostituito con la costruzione di un’ampia platea, comporterebbe una serie di vantaggi: in primo luogo libererebbe aree indispensabili per assicurare maggiore capacità al cantiere, con un incremento della produzione del 40%, con le evidenti ricadute occupazionali dirette e indirette. In secondo luogo permetterebbe di varare costruzioni di stazza maggiore attraverso un mezzo semisommergibile e un sistema di carrelli mobili, assicurando maggiore efficienza al ciclo produttivo e un livello di sicurezza più alto per il personale addetto alle operazioni di varo, senza considerare gli innegabili vantaggi derivanti dal lavorare in piano”.
Il piano di interventi volti al recupero di spazi e all’efficientamento dell’area scafo, ha trovato il consenso della rappresentanza sindacale, che a conclusione dell’incontro ha diramato una nota in cui afferma che si tratta di “una soluzione da poter perseguire” a patto che “il progetto si sviluppi così come presentato”.
I sindacati sostengono anche che “per rendere tutto ciò attuativo, c’è bisogno di un forte intervento delle istituzioni a partire dalla quota parte per gli investimenti previsti sulle aree demaniali, mentre l’azienda già si è resa disponibile a supportare economicamente la parte di adeguamento infrastrutturale non ancora quantificata”.
“La RSU di fabbrica – si legge infine nel comunicato -, come sempre, vigilerà attentamente affinché il tutto venga realizzato per garantire il futuro al nostro stabilimento”.
Gli interventi nel cantiere stabiese consentiranno un aumento della capacità realizzativa del 40% per l’intero cantiere, con navi e tronconi più grandi di 250 metri.
Fincantieri andrà ad approvare il nuovo piano industriale, che vede come protagonisti tutti gli stabilimenti industriali del Gruppo, tra marzo e aprile 2019, e la sua attuazione si concluderà nell’arco di un quinquennio.