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Bangkok, la città in cui è scoppiata la moda di Hitler

Bangkok, la città in cui è scoppiata la moda di Hitler

La moda, è risaputo, non ha mai dato troppa importanza all’etica. Spesso, per puri fini pubblicitari, molte aziende e non solo sono ricorse a personaggi o istituzioni di dubbio gusto per diffondere il proprio marchio. E così, anche un “simpatico ricordo” del Fuhrer riformulato in stile pop art diventa un ottimo trend da lanciare sul mercato.

La singolare iniziativa pubblicitaria sta riscuotendo grande successo per le strade di Bangkok, la capitale della Thailandia, soprattutto tra i più giovani. Difatti, per le strade del centro in questi ultimi giorni il volto di Adolf Hitler è praticamente ovunque: sulle felpe, sulle magliette ed addirittura sul volto di Ronald McDonald. La nuova veste contraddistingue Hitler per una sua rivisitata accezione, sicuramente molto più simpatica.

Ecco quanto riporta in merito “Go”, un blog della Cnn: “In un design particolarmente popolare, Hitler è trasformato in un Ronald McDonald a cartoni animati, a mostrare un’acconciatura color ciliegia e uno sguardo deciso. Su un’altra t-shirt, il Fuhrer è mostrato in un costume da panda con un bracciale nazista. Su un’altra appare come un Teletubbie rosa con gli occhi sbarrati, orecchie grandi e una svastica rosa al posto dell’antenna. Sembra piuttosto petulante mentre fa il suo saluto nazista”.

L’iniziativa, però, com’era auspicabile, sta anche provocando numerose polemiche in merito. Non tutti sono contenti di vedere “Hut”, che è lo pseudonimo del Fuhrer “pubblicizzato”. Come afferma il proprietario di uno dei negozi che sta diffondendo il “nuovo marchio”, Seven Stars: “Alcuni stranieri si arrabbiano parecchio quando vedono le mie magliette in vendita, arrivano al negozio e si lamentano. Non è che a me piaccia Hitler. Ma sembra davvero buffo e le magliette sono popolari fra i giovani”.

Dissenso è stato manifestato anche dall’ambasciatore d’Israele in Thailandia: “Non voglio vedere memorie del periodo nazista messe in burla in questa maniera. Urta i sentimenti di ogni ebreo e di ogni persona civilizzata”.

Comunque non è del tutto improvviso il boom di queste magliette raffiguranti il Fuhrer. Difatti, già un paio d’anni fa, sempre in Thailandia, ci furono molte polemiche per una cartellonistica che si presentava con questo messaggio, sicuramente molto forte al primo impatto: “Hitler non è morto”.

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