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Veronica Capodieci esce dall’ospedale: le sue prime parole

Veronica Capodieci esce dall’ospedale: le sue prime parole

Veronica Capodieci, una delle studentesse rimaste gravemente ferite in quella che rimarrà una delle pagine di cronaca più tristi di sempre, è uscita dal Centro ustionati di Pisa. La tragedia è quella di Brindisi, quando lo scorso 19 maggio Giovanni Vantaggiato piazzò un ordigno dinanzi all’ingresso dell’istituto professionale Morvillo-Falcone, spezzando per sempre la vita della 16enne Melissa Bassi e cambiandola per sempre ad altre innocenti ragazzine.

Tra queste, Veronica che, appena uscita dal Centro, guardando il viale alberato dinanzi a sè, ha detto: “Che bello“, forse capendo, dopo quasi due mesi da quel fatidico giorno, di essere tornata alla vita. “È questa la frase che più mi ha colpito di lei, perchè dimostra la consapevolezza di questa giovane di fronte alla tragedia che ha vissuto” ha dichiarato Antonio Di Lonardo, direttore del Centro ustioni dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa.

La giovane studentessa ha subito 5 interventi chirurgici nell’arco di due settimane e ora sta meglio, ma, così come fatto dalla sua famiglia, ora sceglie la via del silenzio e il percorso verso la completa guarigione.

“Intorno a loro (Veronica e la sua famiglia) si è creato un cerchio di solidarietà fatto di persone che si sono messe a disposizione per aiutarli in questo cammino complesso” ha dichiarato Di Lonardo, aggiungendo che Veronica dovrà fare alcune medicazioni ambulatoriali sulle ferite. Il prossimo 23 luglio la 16enne sarà poi ricoverata presso il centro riabilitativo delle Terme di Casciana per affrontare un ciclo di cure di fisioterapia. Il medico ha poi aggiunto:

Però sta bene deve solo recuperare le forze e imparare a convivere con le cicatrici che le rimarranno addosso. Soprattutto quelle psicologiche. Il suo splendido viso di ragazza è indenne e le ferite agli arti inferiori guariranno completamente. Ma ha rischiato di morire e subito un trauma gravissimo. Deve imparare a conviverci per poterlo superare completamente. 

A proposito poi della degenza della giovane il medico racconta emozionato:

Giornate come questa ti restano impresse per tutta la vita e ripagano dell’impegno e della fatica quotidiane. Facciamo un lavoro difficile, che ci mette a contatto con il dolore di tante persone. Spesso risolviamo i problemi, ma non sempre ci riusciamo. Oggi siamo felici. Ma Veronica deve dire grazie, e lo farà presto personalmente, anche ai colleghi di Lecce, ai chirurghi che l’hanno operata al torace subito dopo l’attentato e le hanno regalato la speranza di vivere.

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