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Usa 2012, la lunga notte americana raccontata con le foto

Usa 2012, la lunga notte americana raccontata con le foto

Lunga è stata l’attesa del popolo statunitense ansioso di conoscere il nome del suo nuovo Presidente che, com’è ormai ampiamente noto, sarà Barack Obama per altri 4 anni. Ansia e turbamento, tristezza e felicità, esultanza e pacata rassegnazione sono facilmente evincibili dai volti dei sostenitori di Obama e Romney che si sono contesi una delle più prestigiose cariche politiche del mondo a suon di costosissime campagne elettorali (si parla di oltre un miliardo di dollari per candidato).

In piazza, in casa, in qualche locale a bere o mangiare qualcosa, migliaia sono stati i cittadini statunitensi e non solo, che si sono riuniti per seguire i risultati delle elezioni che hanno decretato la riconferma di Barack Obama come 44esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Commosso e sentito il discorso post-vittoria di Obama che, al suo quartier generale di Chicago, ha ringraziato tutti coloro che lo hanno sempre appoggiato, ribadendo al popolo USA che il meglio deve ancora venire.

Risulta facile distinguere i volti dei sostenitori democratici e quelli dei repubblicani. Alla festa e all’esultanza di Chicago, hanno, di contro, risposto la la pacatezza e il silenzio tombale percepibile in quel di Denver, sede del quartier generale di Mitt Romney che comunque ha tenuto un discorso, seppur breve, volto a dire grazie alle decine di milioni di cittadini statunitensi che lo hanno sempre supportato. Correttamente, non mancano anche gli auguri a Barack Obama nella speranza che possa guidare la Nazione nel modo più giusto. Abbracci, baci, strette di mano a cui corrispondono lacrime, mani nei capelli, smorfie di tristezza che riflettono le due opposte reazioni alla rielezione di Barack Obama, chiamato ad affrontare una dura battaglia per altri 4 anni e far riemergere dalla crisi anche gli Stati Uniti, come esempio di speranza e crescita da offrire a tutti gli Stati del mondo, seppur con una serrata opposizione da parte dei Repubblicani.

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