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Testimone al processo: Ruby prostituta professionista

Testimone al processo: Ruby prostituta professionista

La vicenda di Ruby fu quella che diede il via ad un filone di indagini che ha fatto tremare più volte la posizione di Berlusconi a palazzo Chigi, ma che nonostante tutto non si è rivelata poi decisiva nel passo indietro fatto di recente dall’ex premier, sebbene abbia sicuramente contribuito ad infangarne la reputazione agli occhi degli italiani come di tutti gli stranieri, che dopo l’emergere di vicende come quelle presero a considerare il nostro governo un po’ come una barzelletta.

Oggi è stato sentito il primo degli oltre 200 testimoni riguardanti la vicenda di Ruby, la quale all’epoca dei fatti era ancora minorenne. All’inizio lo scandalo sorse dal fatto che Nicole Minetti avesse abusato della sua posizione di Governatore del Lazio per prenderla indebitamente in custodia dai servizi sociali a cui era affidata in quanto minorenne ed immigrata clandestina, ma poi venne fuori dalle intercettazioni che era una delle invitate ai festini hard che si erano svolti nella villa di Arcore.

Per quei festini furono indagati anche Lele Mora, il famoso agente di personaggi dello spettacolo, ed Emilio Fede, direttore del Tg4, i quali furono e sono tutt’ora accusati di sfruttamento della prostituzione, in quanto avrebbero trovato le ragazze utilizzate poi dal premier e dai suoi ospiti come prostitute di lusso.

Il primo degli oltre 200 testimoni che verranno sentiti nel corso del processo della vicenda Ruby è stato un funzionario di polizia, il quale ha ricostruito su invito del pm le sue indagini. Ha quindi spiegato che fra le 33 ragazze che avrebbero partecipato agli incontri a luci rosse nella villa di Arcore c’era la stessa Ruby, insieme anche alla modella brasiliana Iris Berardi e Michelle Conceicao, le quali svolgevano insieme e professionalmente l’attività di prostitute.

Le accuse di questo teste renderebbe ancora più difficile la posizione di Berlusconi, Mora e Fede, i quali quindi vedrebbero aggiunti anche il reato di sfruttamento della prostituzione minorile ai già pesanti capi d’accusa a loro carico.

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