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Tessuti alle nanoparticelle che si lavano con la luce

Tessuti alle nanoparticelle che si lavano con la luce

Meraviglie della tecnologia, che spesso e volentieri non ci colpisce come per le grandi opere di portata storica, quanto per ciò che coinvolgendo la nostra vita di tutti i giorni, riesce a rivoluzionarla ed in definitiva a cambiare il nostro modo di vivere. Forse state pensando a qualche nuovo prodotto Apple, magari preparato da Steve Jobs prima di morire, che l’azienda di Cupertino ha atteso di sfoderare una volta giunto il momento più opportuno? Niente di tutto ciò. La rivoluzione di fine 2011 viene da Shanghai, dove polimerizzano un tessuto che si lava da solo!

Forse un sorriso comprensivo adorna il viso di chi legge questa notizia, che però è del tutto seria e presenta una scoperta di due ricercatori cinesi dell’Università di Shanghai, i quali hanno lanciato l’idea di utilizzare le nanoparticelle per cancellare per sempre la necessità del bucato.

Essenzialmente i due hanno descritto, sulla rivista specializzata in tecnologie dei materiali “Applied Materials and Interfaces“, come sia possibile sintetizzare un tessuto a base di ossido di titanio (che è bene specificare sia un minerale che non cresce sugli alberi) capace di pulirsi e disinfettarsi da solo, il tutto con la semplice esposizione alla luce del sole.

In verità questa possibilità già esiste per delle finestre autopulenti, ma adesso con le ricerche dell’Università di Shanghai sarà possibile includere questa preziosa molecola nel cotone aggiungendoci (come collante in pratica) lo ioduro di argento. In questo modo sarà possibile mantenere la duttilità del cotone e quindi la possibilità di confezionarne abiti comodi ed alla moda, ma anche di permettere al tessuto di ripulirsi semplicemente rimanendo al sole, eliminando perfino eventuali batteri presenti sulla superficie.

Per il momento la sperimentazione ha condotto a risultati ancora insufficienti, sebbene incoraggianti, in quanto il tessuto riesce ad effettuare senza bisogno di interventi esterni dei “lavaggi” al sole fino a 4 volte di fila. Un risultato che fa ben sperare per un prodotto che certamente troverebbe come acquirenti le molte massaie oberate da panni da lavare!

 

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