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Tagli a stipendi dei parlamentari, ultimi giorni per il referendum

Tagli a stipendi dei parlamentari, ultimi giorni per il referendum

Rimangono ormai pochissimi giorni per firmare quello che è ormai noto come referendum anti-casta. Unione Popolare, il movimento promotore della richiesta di referendum, conta entro il 30 luglio di raggiungere le 500 mila firme necessarie ai fini della presentazione del referendum. I moduli distribuiti nei comuni sono ormai comitati e, quindi, l’ultima opzione rimanente sarebbe quella di affidarsi ai banchetti, che però questa settimana sono presenti solo a Roma. L’iniziativa era partita in sordina lo scorso 2 maggio, ma progressivamente si è diffusa a macchia d’olio.

La proposta è volta all’abrogazione dell’art 2 della legge 1961 del 1965 che disciplina le indennità spettanti ai membri del Parlamento. La richiesta riguarda nel dettaglio l’eliminazione della diaria di soggiorno dagli stipendi dei parlamentari, in quanto la richiesta di abolizione di tutto lo stipendio degli stessi parlamentari sarebbe risultata incostituzionale. La diaria di soggiorno rappresenta il rimborso delle spese che i deputati dovrebbero sostenere per risiedere a Roma al fine di svolgere i compiti per i quali sono stati eletti.

In realtà questa diaria ben poco rappresenta nell’universo degli sprechi dei parlamentari in quanto ammonta a 3500 euro del mese per ogni deputato e senatore, per un risparmio totale di 50 milioni di euro all’anno. Il costo medio di un referendum è di 300 milioni. Entro il prossimo 15 agosto verrà resa nota la cifra effettivamente raggiunte. Le firme, tuttavia, non potranno essere presentate prime di gennaio del 2013 in quanto l’art. 31 della Legge 352 del 1970 che disciplina le modalità di svolgimento dei referendum, stabilisce che: Non può essere depositata richiesta di referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime.

Quindi, in ogni caso, se mai si farà, il referendum anti-casta avrà comunque luogo nel 2014. Nel frattempo, la coordinatrice di Unione Popolare ha dichiarato:

Noi siamo riusciti a riunire intorno a questo tema un numero impressionante di persone  e dunque il successo, indipendentemente da quello che sarà il risultato, anche della raccolta delle firme, può considerasi raggiunto. Certo, abbiamo combattuto duramente, anche per gli attacchi ricevuti dal Movimento di Grillo.

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