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Strage a Tempio, fermato un amico di famiglia. I pm: “E’ stato lui”

Strage a Tempio, fermato un amico di famiglia. I pm: “E’ stato lui”

Sarebbe ad una svolta l’indagine sul triplice omicidio avvenuto sabato a Tempio Pausania, in Gallura, nel quale hanno perso la vita Giovanni Maria Azzena, la moglie Giulia Zanzani e il figlio Pietro di 12 anni. I carabinieri hanno infatti fermato Angelo Frigeri, un artigiano di 35 anni amico di famiglia, incensurato, che durante il lungo interrogatorio notturno si sarebbe contraddetto e sarebbe alla fine crollato, rivelando alcuni particolari riguardanti il delitto. Il procuratore Domenico Fiordalisi ha spiegato: “Elementi certi hanno portato al fermo dell’autore. Il ragazzino, testimone scomodo, è stato ucciso con modalità atroci. Ci sono allo stato elementi su una persona e allo stato riteniamo abbia agito da solo”.

Rispondendo ad una precisa domanda, Fiordalisi ha precisato di “non escludere il coinvolgimento di altre persone, dirlo è prematuro allo stato attuale”. Si tratterebbe, ha aggiunto il procuratore, di un delitto “che si inquadra in vicende di usura che avevano riguardato il capofamiglia e si è sviluppato fino a queste fasi”. Nel 2008, infatti, Azzena era stato arrestato, assieme ad un compaesano e ad un trentacinquenne di Napoli, nell’ambito di un‘inchiesta sui prestiti a strozzo, con tassi di interesse dal 50 al 200 per cento, che ha portato ad un processo tuttora in corso.

Secondo alcune indiscrezioni, l’uomo, specializzato in impiantistica, stava eseguendo dei lavori nell’abitazione della famiglia, e proprio per questo, forse, era in possesso delle chiavi di casa, e forse proprio i cavi elettrici o telefonici usati per la sua normale attività sarebbero stati adoperati per strangolare le vittime. Le sue dichiarazioni sono ora al vaglio degli inquirenti, che vogliono inoltre capire se sia stato un omicidio premeditato o se la strage sia avvenuta in conseguenza della reazione di una delle vittime. Quando Frigeri è uscito scortato per essere trasferito al carcere di Tempio, una piccola folla radunatasi davanti alla caserma ha inveito verso di lui gridando: “Bastardo, Assassino. Stando a quanto riportato da “L’Unione Sarda”, le telecamere di un bar avrebbero ripreso un gruppo di tre uomini ben vestiti che si dirigevano verso l’abitazione delle vittime, e uno sarebbe rimasto fuori mentre gli altri due sarebbero entrati in casa.

Sono proseguiti intanto i rilievi dei Ris di Cagliari sul luogo del delitto. Da un primo esame dei corpi, sembra che marito e moglie siano stati prima picchiati poi uccisi, poiché riportavano ferite alla testa, mentre il bambino avrebbe solo segni di strangolamento. Gli assassini volevano ripulire la scena del crimine, ma hanno lasciato in giro varie impronte. E’ in corso inoltre l’autopsia sui corpi delle vittime, fondamentale per stabilire l’ora del decesso e le cause della morte. Gli assassini potrebbero essere entrati in azione nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio di sabato, e potrebbero aver tenuto in ostaggio la famiglia per qualche ora.