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Starbucks sfida Donald Trump, assunzioni di 10mila rifugiati

Starbucks sfida Donald Trump, assunzioni di 10mila rifugiati

Donald Trump sospende l’ingresso negli Usa ai rifugiati siriani e blocca gli arrivi da sei Paesi a maggioranza islamica, Iran, Iraq, Sudan, Somalia, Siria, Yemen e Libia con effetto immediato?

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Starbucks risponde e sfida apertamente il presidente degli Stati Uniti: la popolarissima catena di caffetterie ha annunciato l’assunzione di 10 mila rifugiati nell’arco dei prossimi 5 anni. 

È quanto si legge nella lettera inviata da Howard Schultz, amministratore delegato della catena di caffetteria, che spiega anche che le assunzioni cominceranno proprio dagli Stati Uniti per essere poi dislocate nel resto dei punti vendita a livello internazionale. Negli Stati Uniti la priorità di assunzione sarà riservata proprio agli “immigrati che hanno prestato servizio con la forze americane come interpreti o personale di supporto”.

 

E se Starbucks sfida il Presidente dopo aver ampiamente sostenuto durante la campagna elettorale Hillary Clinton, anche Google dice la sua. Stando a quanto riportato da Usa Today il gruppo della Silicon Valley ha stanziato un fondo di 4 milioni di dollari per gli immigrati e i rifugiati che sono stati colpiti dalla misura firmata pochi giorni fa dal Presidente.

Il denaro raccolto, due milioni di dollari stanziati dalla società e due milioni di dollari donati dagli impiegati sarà devoluto a quattro organizzazioni diverse, l’American Civil Liberties Union (Aclu), l’Immigrant Legal Resource Center, l’International Rescue Committee e l’UNHCR. Non mancherebbero poi le donazioni privata da parte dei top manager di Google e sulla scia del colosso si stanno muovendo anche altre aziende da Uber a Lyft che si stanno mobilitando con altre iniziative a favore dei rifugiati.

 

photo credits | instagram

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