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Spending review, governo chiede la fiducia. Domani il voto al Senato

Spending review, governo chiede la fiducia. Domani il voto al Senato

Il governo ha richiesto la fiducia sulla spending review e la conferenza dei capigruppo ha stabilito che il decreto legge  sarà esaminato domani in aula al Senato: alle 9 si terranno le dichiarazioni di voto e dalle 10.20 si procederà alla votazione per il via libera definitivo.

Il testo sarà quello ”approvato dalla commissione, con alcune modifiche di coordinamento”, ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, durante un intervento dopo la ripresa dei lavori dell’assemblea.

In serata è giunta anche la conferma da parte di Cgil e Uil riguardo lo sciopero del pubblico impiego organizzato per il 28 settembre prossimo, dopo un incontro con il ministro Filippo Patroni Griffi presso Palazzo Vidoni. Anche l’Ugl ha fatto sapere tramite il segretario generale, Giovanni Centrella, che parteciperà allo sciopero.

Dei sindacati, solo la Cisl non si unirà alla manifestazione, nella convinzione di poter ancora trattare con il governo.

Il segretario confederale Gianni Baratta ha dichiarato:

 ”Vogliamo affrontare col ministro tutti i temi dell’accordo del 3 maggio scorso. Chiederemo a settembre un tavolo negoziale col governo per gestire questa partita con i lavoratori. Il tavolo deve servire a gestire gli esuberi e noi siamo convinti che non ci saranno altri esuberi. Mettendo insieme le amministrazioni siamo convinti che ci sono i margini di assorbimento”.

Patroni Griffi ha tuttavia specificato che prima del 31 ottobre non sarà possibile quantificare gli esuberi. Il ministro ha spiegato che pur essendo stati individuati 11mila sovrannumerali nelle pubbliche amministrazioni centrali, cioè negli enti pubblici nazionali e nei ministeri, questi non corrisponderanno necessariamente  a 11mila esuberi, ma avrà luogo una “ridefinizione delle piante organiche” degli uffici e solo alla fine di questo processo si potrà ottenere un dato finale.

Il ministro ha affermato in seguito:

“L’incontro di oggi arriva per aprire un percorso complesso per riorganizzare la pubblica amministrazione e riallocare le risorse umane cioè il personale in queste pubbliche amministrazioni, un percorso complesso che non ha nulla di traumatico a differenza di quello che è successo in paesi vicini”.

Infine ha annunciato che convocherà i sindacati nella prima settimana di settembre, indipendentemente dalla decisione di Cisl e Uil di portare avanti l’organizzazione dello sciopero, per “un leale e serio esame congiunto delle problematiche che dovremmo affrontare”.

Tuttavia il ministro Patroni Griffi non ha potuto escludere la possibilità di licenziamenti nella pubblica amministrazione.

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