Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Sparito e ritrovato Cesare Battisti: solo un disguido burocratico

Sparito e ritrovato Cesare Battisti: solo un disguido burocratico

E’ stato finalmente rintracciato Cesare Battisti, l’ex terrorista condannato in contumacia in Italia all’ergastolo per quattro omicidi e liberato dopo quattro anni di carcere grazie alla decisione del Tribunale supremo federale brasiliano, che ne ha vietato l’estradizione.
Questa mattina era scattato l’allarme per la sua sparizione, dopo che una normale visita di controllo ne aveva accertato l’irreperibilità presso l’indirizzo di Rio de Janeiro che aveva comunicato alle autorità all’atto dell’elezione di domicilio.
Di conseguenza, il giudice federale Alexandre Vidigal, presidente del Tribunale Distrettuale numero 20 di Brasilia, ha emesso un’ordinanza per richiedere l’intervento della polizia al fine di accertare dove si trovasse l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo.
“Sono sorpreso da tutto questo: mi trovo a Rio de Janeiro e sono stato avvisato della richiesta del giudice questa mattina”, ha dichiarato Cesare Battisti all’Ansa,assicurando di non aver mai lasciato il Brasile.

 
Ha rischiato tuttavia l’estradizione, perché la legge brasiliana prevede che gli stranieri che in seguito ai controlli periodici non risultano essere effettivamente residenti presso l’indirizzo fornito alle autorità siano considerati irregolari e in quanto tali passibili di espulsione.
L’ex terrorista ha subito dichiarato che avrebbe fatto ricorso al proprio avvocato difensore, Luiz Eduardo Greenhalgh, affinché la vicenda venga chiarita al più presto. Ha infatti spiegato che l’indirizzo di Rio de Janeiro cui si fa riferimento nella richiesta di accertamento da parte del giudice Vidigal corrisponderebbe in realtà al luogo presso il quale era stato arrestato nel marzo del 2007, mentre i dati relativi alla nuova residenza sarebbero già stati comunicati alla polizia federale di San Paolo dallo stesso legale nell’ottobre del 2011.
Di certo il pericolo di fuga permane, in quanto Cesare Battisti già nel lontano 1981 era riuscito ad evadere dal carcere italiano in cui era stato rinchiuso pugnalando una guardia ed era poi vissuto in latitanza per trent’anni, fuggendo prima in Francia, poi in Messico e infine in Brasile.

Lascia un commento