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Sofia, ancora uno stop alle cure con le staminali

Sofia, ancora uno stop alle cure con le staminali

Il caso di Sofia, una bambina di soli 3 anni affetta da una grave malattia degenerativa che conduce alla paralisi e alla cecità, era venuto alla ribalta grazie ad un servizio de Le Iene. Dopo che un giudice di Firenze aveva imposto lo stop alle cure, gli Spedali Civili di Brescia hanno dato il via alla seconda infusione di staminali per la piccola.

Purtroppo la bambina, però, non potrà proseguire la cura. Caterina Ceccuti, madre di Sofia, spiega:

La direzione degli Spedali fa sapere che la bimba ha diritto ad una sola infusione presso questa struttura. Non è previsto il completamento della terapia come speravamo, a meno di un imposizione da parte delle autorità giuridiche o sanitarie nei confronti degli Spedali.

Ermanna Derelli, direttore generale dell’ospedale di Brescia, in una lettera al Ministero, all’Aifa e al legale della famiglia, ha spiegato:

Il dramma sta nel fatto che anche stavolta non è garantita la continuità terapeutica necessaria alla bambina per stabilizzare i risultati ottenuti. Dunque la nostra lotta per il diritto alla vita di Sofia non è ancora finita purtroppo. Resta fermo che tale impegno dell’azienda è limitato al caso di Sofia e limitatamente alla seconda infusione. Si precisa che detta scelta non potrà riguardare altri casi o le successive infusioni per la piccola Sofia, in mancanza di precise e formali decisioni delle Autorità sanitarie e/o giudiziarie, che autorizzino o impongano la somministrazione della terapia con cellule non prodotte in cell factories autorizzate.

Giuseppe Conte, legale della famiglia di Sofia, ha così commentato la vicenda: “È impensabile che a Sofia sia nuovamente sottratta la speranza, alimentata in seguito alla prima infusione, di una migliore qualità della vita”. 

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