Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Sindrome di down: scende in campo capitan Zanetti

Sindrome di down: scende in campo capitan Zanetti

Il capitano dell’Inter Javier Zanetti sarà testimonial della campagna contro la discriminazione dei down che oggi si svolge in tutte le piazze di 200 fra le maggiori città italiane.

Episodi come quelli della bambina di Potenza lasciata fuori dalla foto di classe oppure i divieti a salire sulle giostre del famoso parco divertimenti di Gardaland o l’etichetta di stupidità dei ragazzi con gli occhi a mandorla sono solo alcuni degli stereotipi e dei problemi che questa campagna si propone di evitare. Oggi è la Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, questa iniziativa si svolge sotto l’Alto patrinato del presidente della Repubblica, su iniziativa del Coordown, cioè il Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down, ma anche con la collaborazione del Comitato paralimpico italialiano e la Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale.

I volontari distribuiranno volantini, per sfatare i luoghi comuni più negativi su questa malattia genetica e sensibilizzare le persone sulle problematiche dell’integrazione di queste persone, ma anche una tavoletta di cioccolato prodotta da aziende solidali, venduta per finanziare i progetti delle 75 associazioni che fanno capo al CoorDown.

Le azioni vincenti arrivano da meno te l’aspetti” ha detto il super testimonia Javier Zanetti, il capitano dell’Inter. Questi ha spiegato che lo sport consente ai ragazzi, grazie alla competizione sana, di interagire e giocare senza alcuna differenza sociale. Il ruolo dello sport insomma come livellatore sociale per l’integrazione delle persone con sindrome di Down. A dimostrazione delle sue parole anche gli importanti risultati di sportivi Down, come Silvia Preti, primatista mondiale nel lancio del giavellotto in C21 o Paolo Alfredo Manauzzi, campione mondiale di nuoto.

Gli obiettivi della campagna sono quelli di superare i vari gap dovuti alla discriminazione, in particolare quelli che riguardano strutture di lavoro o di divertimento. Un’intesa importante è stata raggiunta con grandi strutture del divertimento come Aqualandia di Jesolo, Zoomarine di Torvaianica, Minitalia Leolandia di Bergamo. Tace però Gardaland, principale fonte di episodi negli ultimi anni di discriminazione, dove le persone con sindrome di Down vengono invitate a non utilizzare le attrazioni solo in base al riconoscimento del viso da parte degli operatori.

L’accordo è in realtà molto ragionevole, prevede infatti che la persona maggiorenne che esprima di capire cosa significa la giostra ed il suo stato di salute possa salire regolarmente sulle attrazioni; insomma per garantire la sicurezza ad eventuali cardiopatici o persone affette da malattie a rischio per giostre come le montagne russe. Secondo Gardaland i limiti imposti ad alcune attrazioni sono necessari gli obblighi di legge e per ragioni di sicurezza. “È l’unico parco al mondo che prevede questi limiti” dichiara Silvestri, portavoce del Coordown.

Lascia un commento