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Rio de Janeiro, arrestate 10 persone che preparavano attentato per le Olimpiadi

Rio de Janeiro, arrestate 10 persone che preparavano attentato per le Olimpiadi

La paura del terrorismo sembra affacciarsi anche sulle Olimpiadi brasiliane a circa due settimane dal loro inizio. Il ministro della Giustizia brasiliano Alexandre de Moraes ha infatti confermato in conferenza stampa l‘arresto di dieci cittadini brasiliani, fra cui un minorenne, che sarebbero stati reclutati ed istruiti sul web dall’Isis per colpire durante i Giochi. Il ministro ha spiegato: “Abbiamo sgominato una presunta cellula terrorista partendo dal semplice controllo dei loro commenti sullo Stato islamico postati sui social network. Le persone arrestate erano sotto controllo da alcuni mesi e dopo essere passati dall’esultanza per gli attentati commessi dall’Isis in varie parti del mondo, una sorta di apologia del terrorismo, avevano cominciato a parlare di armi, tecniche di guerriglia e atti preparatori di attentati durante le Olimpiadi. Tra loro comunicavano attraverso Internet, Whatsapp e Telegram e alcuni di loro avevano giurato fedeltà all’Isis su Internet”.

De Moraes ha detto inoltre che i dieci sono stati arrestati negli stati di San Paolo e Paranà in base alla legge antiterrorismo in vigore da scorso marzo, che, per chi è sospettato di terrorismo, prevede l’arresto preventivo di trenta giorni, prorogabili di altri trenta dal magistrato durante le indagini, mentre gli inquirenti sono intervenuti dopo che essi avevano giurato fedeltà allo Stato Islamico. Sarebbero tutti brasiliani convertitisi all’Islam, che però non frequenterebbero più le moschee, ma cercherebbero un maggior integralismo, farebbero parte di una lista di cinquanta persone da tempo sotto osservazione e, a parte due coppie, non si conoscevano di persona, ma, per gli investigatori, si tratterebbe comunque di un embrione di cellula organizzato, non di lupi solitari.

Altre due persone sarebbero ricercate. Uno degli arrestati stava cercando di comprare via Internet un fucile mitragliatore Ak-47 da un negozio in Paraguay. Il ministro ha detto inoltre che i servizi di intelligence brasiliani stanno operando in stretto contatto con quelli di altri paesi, soprattutto Francia e Stati Uniti, e che prossimamente dovrebbero recarsi a Rio gli 007 di un centinaio di nazioni. Pochi giorni fa, Rita Katz, la direttrice del “Site”, il centro di intelligence americano che controlla i gruppi jihadisti sul web, aveva rivelato su Twitter l’esistenza del gruppo integralista “Ansar al-Khilafah Brazil“, il primo nel Sudamerica a giurare fedeltà all’Isis, che ha anche creato un canale su Telegram dove ha postato alcuni messaggi con riferimenti ad attacchi da realizzare durante le Olimpiadi. Sui siti dei terroristi islamici è inoltre apparso un manuale che spiega ai “lupi solitari” come colpire durante i Giochi, anche attraverso coltelli, veleno e piccoli droni con cariche di esplosivo.

La scorsa settimana, invece, un quotidiano francese aveva rivelato che il generale Cristophe Gomart, capo dell’intelligence militare, aveva detto durante un’audizione parlamentare che l’Isis stava organizzando un attentato durante i Giochi, una rivelazione presa con estrema attenzione dai responsabili della sicurezza alle Olimpiadi. I membri di questa nuova sigla brasiliana, inizialmente, non avrebbero considerato la possibilità di colpire ai Giochi, data la neutralità del loro paese nelle operazioni contro lo Stato Islamico, ma avrebbero poi cambiato idea per la presenza delle delegazioni straniere. Il governo brasiliano del presidente ad interim Michael Temer ha invece assicurato che sono state prese tutte le misure necessarie a contrastare eventuali minacce terroristiche nel corso delle Olimpiadi, e lo stesso Temer ha registrato un video per invitare i turisti stranieri a recarsi a Rio ad assistere ai Giochi “in piena sicurezza e tranquillità, perché la sicurezza è stata rafforzata“.

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