Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Riina progettava l’assassinio dell’ex ministro Alfano

Riina progettava l’assassinio dell’ex ministro Alfano

Dopo le recenti polemiche per il ritorno a Corleone di Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss Totò, arriva come una bomba la notizia che un pentito avrebbe spifferato alla procura di Catania: “Riina Jr voleva organizzare un attentato contro Alfano per via dell’inasprimento del 41 bis!” 

Il collaboratore di giustizia Luigi Rizza avrebbe dichiarato che il figlio di uno dei boss più sanguinari e temuti di tutta la storia di Cosanostra stava organizzando un attentato per uccidere l’ex ministro Alfano. Secondo Rizza l’informazione gli sarebbe stata passata in carcere, mentre era detenuto per altri reati, dove faceva da messaggero fra i boss incarcerati ed i loro sgherri fuori dalle sbarre.

Il pentito racconta: “nel 2009, mentre ero detenuto al carcere di Padova, Umberto Bellocco e Giuseppe Riina, figlio di Totò mi davano dei messaggi da portare ad altri detenuti del carcere, tra cui Salvatore Alia e Paolo Lombardo (detto Nino). Mentre portavo udi questi messaggi ho saputo che era in programmazione un attentato nei confronti del ministro Alfano (per via dell’inasprimento del regime di cui all’articolo 41 bis). Non so se il questo fatto sia ancora in programma poichè subito dopo fui trasferito a Tolmezzo e quindi non ho più sentito niente in proposito.

Sussistono parecchi dubbi però se dar retta a Rizza oppure no, infatti altre procure che lo hanno interrogato non l’hanno giudicato attendibile, come quella di Catanzaro e Reggio Calabria. Tuttavia alcuni credono sia attendibile per via delle precedenti indicazioni sull’autore dell’attentato dinamitardo alla procura di Reggio Calabria che lo stesso pentito avrebbe fornito diversi anni fa.

Per il momento non sono state prese maggiori misure di sicurezza per il segretario del Pdl, il quale non ha rilasciato dichiarazioni in merito a questa vicenda. Stessa cosa per l’avvocato di Giuseppe Riina. Cianferoni avrebbe detto un “no comment” secco, per poi aggiungere: “lasciatelo vivere, non chiede altro”.

Lascia un commento