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Ravenna: studentessa violentata, ma per i prof non doveva denunciare

Ravenna: studentessa violentata, ma per i prof non doveva denunciare

Oggi, 8 marzo, si parla tanto di donne in rapporto alla politica e al mondo del lavoro. La verità è che la tragedia è un’altra e riguarda la violenza fisica e psicologica che la donna subisce, quotidianamente, ad opera del cosiddetto sesso forte. Qualche settimana fa l’orrenda vicenda della studentessa universitaria stuprata e ridotta in fin di vita a L’Aquila, per la quale è finito in galera un giovane militare. Da Ravenna una storia dai contorni anch’essi agghiaccianti. Nell’Istituto Ballardini uno studente di 17 anni avrebbe violentato una studentessa, di un anno più piccola, durante l’orario scolastico. Stando a quanto riferito dalla stessa ragazza, che è di Faenza, i professori le avrebbero consigliato di non sporgere denuncia alla magistratura. Il motivo? Non bisognava ‘macchiare’ ancora l’immagine della scuola. Già in passato, infatti, come racconta il Resto del Carlino, nello stesso istituto si era verificato un episodio di violenza sessuale. Su quest’ultima parte del racconto della studentessa, la Procura di Ravenna vuole vederci chiaro. L’obiettivo è verificare se, eventualmente, anche i docenti che l’hanno mal consigliata hanno commesso reato.

La violenza sessuale sarebbe avvenuto nei bagni della scuola, lo scorso giovedì primo marzo. Il ragazzo avrebbe invitato la studentessa a un rapporto, ma al rifiuto di quest’ultima, l’avrebbe chiusa nel locale e costretta ad avere il rapporto stesso.

La ragazza ha raccontato tutto alla madre, la quale l’ha convinta a recarsi al commissariato di Polizia. Subito sono partite le indagini, coordinate dal Procuratore capo del tribunale dei minori, Ugo Pastore.

Sulla vicenda sta cercando di fare luce anche l’Ufficio Scolastico Provinciale (cioè l’ex Provveditorato agli Studi), che ha già disposto un’ispezione nell’istituto ravennate.

“Posso solo affermare che verranno verificati alcuni aspetti amministrativi, e i rapporti all’interno della scuola, nelle classi e tra gli insegnanti — ha chiarito il dirigente dell’USP, Maria Luisa Martinez. — Non c’è la volontà di mettere alla gogna nessuno: è una verifica dovuta, che verrà svolta per il bene di tutti, evitando di agire sull’impulso dell’emotività”.

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