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Ragazza nera di 20 anni bruciata viva dal Ku Klux Klan

Ragazza nera di 20 anni bruciata viva dal Ku Klux Klan

Sharmeka Moffitt, 20 anni, è in condizioni critiche presso il Medical Center di Shreveport, Louisiana, dopo essere stata data alle fiamme da tre uomini con dei cappucci bianchi che hanno bruciato la sigla KKK e un insulto razziale sul cofano della sua auto. Secondo quanto emerge dal The Times Shreveport, Sharmeka Moffitt stava camminando nel parco Civitian a Winnsboro, su un sentiero lastricato, quando il terribile episodio ha avuto luogo. Le relazioni fatte al NY Daily News dall portavoce della polizia della Luoisiana, rivelano che il tenente Julie Lewis, ha risposto a una chiamata di emergenza domenica sera trovando poi Sharmeka Moffit con ustioni su oltre la metà del suo corpo. La polizia riferisce che la ventenne, sopravvissuta, è attualmente in “condizioni critiche” in ospedale con ustioni di terzo grado, estese dal collo fino ai polpacci. Come ha riferito la madre, sembra che ad essere in condizioni disastrose sono le braccia della giovane.

Secondo il New York Daily News, l’FBI sta indagando sull’attacco come un possibile crimine di odio, ma finora non c’è stato alcun arresto. La giovane ha detto alla polizia che tre uomini in cappucci bianchi l’hanno cosparsa di un liquido infiammabile, forse benzina, e hanno appiccato il fuoco. Sharmeka ha detto di essere riuscita a spegnersi grazie all’acqua di un rubinetto. Sull’auto della madre della ventenne è stato anche inciso il simbolo KKK e un insulto razziale è stato spalmato sulla vettura con una sostanza ritenuta dentifricio. La polizia dice che le lettere sono apparentemente un riferimento alla supremazia dei bianchi del Ku Klux Klan.

Purtroppo, il parco non ha telecamere di sorveglianza. I membri della comunità sono sconvolti dall’attacco, in particolare a causa del possibile sfondo razziale. Il Shreveport Times riporta che lo sceriffo Kevin Cobb ha dichiarato: “Si tratta di circostanze molto particolari e inquietanti e non devono essere prese alla leggera. Seguiremo i fatti e chiederemo giustizia. La cosa migliore che possiamo fare è pregare per la guarigione di Sharmeka e per la sua famiglia. “

La polizia, però, dice di avere pochissimi sospetti per il momento. L’ufficio dello sceriffo di Winnsboro ha smentito la voce diffusa in un primo momento da un reporter locale secondo la quale Sharmeka Moffit indossasse al momento dell’aggressione una t-shirt con l’immagine del presidente USA Barack Obama.

 

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