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Protesta Alcoa, sviene un operaio

Protesta Alcoa, sviene un operaio

Mentre si svolgeva il vertice sugli ammortizzatori sociali al quale hanno partecipato De Vincenti, Martone, i rappresentanti degli Enti locali e il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, i lavoratori in protesta di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico, chiedevano a gran voce un accordo con i potenziali acquirenti svizzeri in modo da scongiurare la chiusura degli impianti. La multinazionale svizzera Glencore é ancora interessata a subentrare ad Alcoa nell’impianto sardo ma non ha al momento presentato alcun impegno scritto mentre la società americana, attualmente titolare dello stabilimento Alcoa, ha deciso abbandonare l’Italia entro la fine dell’anno ma assicura il pagamento degli stipendi ai suoi 502 dipendenti fino al 31 dicembre. Una situazione non facile che cade in una giornata in cui i dati sulla disoccupazione raggiungono cifre allarmanti.

 

Non è mancato il fatto che ha scatenato preoccupazione, in un momento in cui il lavoro o la mancanza dello stesso sembra iniziare a stilare una lunga serie di vittime. Un lavoratore dell’Alcoa in protesta sotto il Ministero dello Sviluppo Economico si è sentito male ed è svenuto mentre era arrampicato a cinque metri di altezza sul cancello del Dicastero. Il lavoratore è stato sorretto dai colleghi fino all’intervento dei vigili del fuoco che lo hanno riportato a terra. L’operaio è cosciente e si sta riprendendo. Si tratta del secondo uomo colpito da malore da questa mattina in via Molise. Sul posto è presente anche un’ambulanza.

 

Sardegna protagonista a Roma in un autunno che si preannuncia drammatico per l’occupazione italiana. Alcoa e Sulcis in primo piano. Ieri l’inizio del presidio dei lavoratori Alcoa davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, dove oggi si stanno svolgendo gli incontri per delineare il futuro produttivo e occupazionale dell’industria sarda. Per capire se ci sono i presupposti per mantenere in vita attività che danno lavoro a circa duemila persone. Il Governo è impegnato in una serie di contatti, a partire dalla multinazionale Glencore, l’azienda svizzera che ha manifestato l’intenzione di rilevare lo stabilimento Alcoa, contatti sui quali i lavoratori chiedono garanzia per evitare che si tratti di fumo negli occhi. Rimane ancora troppo costoso produrre in Italia. Questo è una dato di fatto che gli incontri, i vertici, le riunioni non potranno modificare.

 

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