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Profezia Maya, scoperto un nuovo documento sul 2012

Profezia Maya, scoperto un nuovo documento sul 2012

La profezia della fine del mondo rispunta in un sito archeologico scoperto in Guatemala e che, grazie ad incisioni e dipinti, non sembra lasciare adito ad alcun dubbio. La scoperta è stata fatta su una scala di pietra, presso il sito La Corona, da un gruppo di archeologi.  Marcello A.Canuto, DCO-direttore degli scavi e direttore della Tulane American University, ha raccontato che questo testo antico parla più della storia politica che non della profezia Maya sulla fine del mondo.

Le incisioni sembrano raccontare la storia di un re maya, noto come Yuknoom Yich’aak K’ahk‘, e conosciuto come ‘zampa del giaguaro’. Correva il 696 a. C. quando, dopo la sconfitta in battaglia, il regno maya attraversava un momento di grande agitazione politica. Il sovrano rassicurò pertanto il suo popolo dicendo che la fine del mondo era molto lontana. E cioè nel 2012. Un tentativo, dunque, da parte di un sovrano di sopire l’agitazione politica che stava investendo i suoi adepti, timorosi che la fine del mondo fosse ormai giunta alle porte.

David Stuart, ricercatore dell’Università del Texas, ha dichiarato, commentando il riferimento al 2012 di ben 56 geroglifici scolpiti su pietra: “Questo è stato un momento di grande agitazione politica nella regione maya e questo re si sentì obbligato ad alludere ad un ciclo più ampio di tempo che arriva alla fine del 2012”.

I più fissati con i numeri non smetteranno di avere dunque paura, sebbene, ribadiamo, dipinti e iscrizioni narrano semplicemente un fatto politico e non una profezia. Anche nell’anno 1000 e nel 2000 (Millennium Bug) il mondo avrebbe dovuto cessare di esistere, ma com’è evidente nulla è accaduto. Non ci resta dunque che attendere il fatidico 21 dicembre 2012, per sapere quale sarà la nostra sorte e verificare sulla nostra pelle se Yuknoom Yich’aak K’ahk‘ avrà avuto ragione nel tranquillizzare il suo popolo a discapito di noi che viviamo in pieno quest’epoca.

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