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Prete nega la prima comunione a un bambino perché ritardato

Prete nega la prima comunione a un bambino perché ritardato

Storia destinata sicuramente a far discutere quella che vede protagonista un bambino che non ha ricevuto la prima comunione perché ritenuto dal parroco “incapace di intendere e di volere”. Siamo a Porto Garibaldi, nei pressi dei lidi di Ferrara, dove il parroco Piergiorgio Zaghi ha deciso di non ammettere alla prima comunione un bambino con un ritardo mentale. L’episodio è avvenuto giovedì scorso nel bel mezzo della cerimonia religiosa propedeutica per le prime comunioni. E subito si sono scatenate le polemiche dividendo le persone in due distinte fazioni: i sostenitori del gesto del parroco e colore che invece aspramente lo criticano.

Don Zaghi ha dato la sua motivazione del gesto nell’omelia del giorno successivo, spiegando che sebbene la dottrina non escluda le persone capaci di intendere e di volere dall’eucarestia, lui avrebbe voluto che il bambino fosse in grado di capire l’importanza ed il significato del sacramento della comunione. Diverse sono state le lettere scritte dai compagni di classe del bambino al parroco, affinché il loro piccolo amico possa essere ammesso alla comunione insieme a loro. Alcune di esse sono state riportate dal giornale La Nuova Ferrara. Un bambino ha scritto le seguenti parole:  “Carissimo don Piergiorgio sono un bambino di quarta elementare. Quest’anno ci siamo preparati per ricevere la prima comunione e ho saputo che un nostro compagno non può farla. Mi sono chiesto cosa ha fatto di male, perché non può farla? È cattivo? Si comporta male? Per me non è cattivo, è bravo e tranquillo. Pensiamo che Gesù l’avrebbe guarito come ha fatto con Lazzaro o con i lebbrosi”.

Monsignor Antonio Grandini, vicario della diocesi di Ferrara-Comacchio, reduce da un incontro con la famiglia del bambino ha dichiarato: “Per ricevere il sacramento il bambino dovrebbe saper distinguere il pane dall’ostia e questo, al momento, non è avvenuto”. E voi, cosa ne pensate?

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