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Poste Italiane, 18 moduli da compilare per 1 euro di pensione

Poste Italiane, 18 moduli da compilare per 1 euro di pensione

Misteri della ingarbugliata burocrazia italiana. Ben 18 sono i moduli da compilare a causa di 1 euro di pensione. Della strana storia è protagonista la signora Milena di Venezia che si era presentata ad un ufficio delle Poste Italiane per ritirare la sua pensione di 1001 euro. Dal 1 marzo, com’è noto, le pensioni possono essere pagate in contanti solo se l’importo è minore o uguale a 1000 euro, un solo euro di differenza fa sorgere la necessità di aprire un conto corrente postale o un libretto di risparmio per depositare il resto della pensione che non può essere prelevato in contanti o l’intera cifra.

La signora Milena era ben disposta a rinunciare a quell’euro per evitare questa macchinosa trafila burocratica, o anche a destinarlo in beneficenza. Ma non è stato possibile. Gli impiegati dell’ufficio postale le hanno spiegato che non può rinunciare ad una parte della pensione che le spetta. La povera Milena ha allora proposto di depositare l’ormai famoso euro sul conto corrente postale del marito, ma per poter procedere a questa operazione il conto doveva essere cointestato ad entrambi. Milena ha furbamente proposto: “Cointestiamolo ora”. Risposta: “Non si può modificare un conto corrente già esistente, ma solo crearne uno nuovo”.

L’apertura di un conto corrente necessita di spese decisamente superiori rispetto all’euro che vi andrebbe a costituirne il fondo, ma la legge è uguale per tutti e l’unica soluzione meno “costosa” è stata quella inerente l’apertura di un libretto di risparmio, dai costi inferiori a quelli del conto, ma pur sempre superiori all’euro maledetto. Così, armata di santa pazienza, la signora Milena ha dovuto spendere quasi un’ora nella posta e compilare ben 18 moduli per aprire il fatidico libretto di risparmio. Non finisce qua. Affinché la pensione possa essere pagata, però, spiega l’impiegata, bisogna informare l’Inpdap, confluito nell’Inps. Un altra dura trafila aspetta la povera Milena.

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