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Pompei, crolla un muro del celebre sito archeologico, area sotto sequestro

Pompei, crolla un muro del celebre sito archeologico, area sotto sequestro

I carabinieri hanno posto sotto sequestro un’area a nord degli scavi archeologici di Pompei a causa del crollo di un muro realizzato con la tecnica dell‘Opus incertum.  Il crollo, si apprende dalla Sovrintendenza Archeologica, sarebbe stato segnalato intorno alle 21,30 di ieri. Nessuna casa è coinvolta. Il crollo ha riguardato lo strato superficale di un grosso muro di contenimento perimetrale. A cadere sono stati un paio di metri quadrati del muro che sporge all’esterno della città romana, ma la struttura e la sua stabilità non  sono stati compromessi dal crollo. Nel frattempo l’intera area, che vede a terra circa tre metri cubi di macerie è stata posto sotto sequestro e gli esperti dovranno chiarire nei prossimi giorni le cause del crollo, probabilmente dovuto alle forti piogge dei giorni scorsi.

Il  sottosegretario ai Beni culturali con delega su Pompei Riccardo Villari è stato informato soltanto stamattina e pertanto si mostra preoccupato di questo ritardo, perchè così le cose non funzionano. Villari ha dichiarato che sebbene il danneggiamento di per sè non è grave, “ma riguarda un gioiello del nostro patrimonio, dove qualsiasi danno avvenga deve immediatamente metterci in allarme. Dobbiamo migliorare il sistema di tutela e prevenzione che fino ad ora non è stato ottimale”.

Proprio il sottosegretario lanciò agli inizi del mese di ottobre un allarme per possibili crolli dovuti al maltempo e pertanto  “E’ necessario mettere subito in sicurezza il sito di Pompei , anche per l’imminente arrivo delle piogge”.

Il crollo comunque non dovrebbe minare in alcun modo la visita di martedì prossimo del Commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn, dalla quale dovrebbe dipendere un finanziamento di circa 105 milioni di euro per continuare i lavori di ristrutturazione del sito archeologico. Attualmente sono 39 i progetti di restauro che sono stati iniziati. A questi si aggiungerebbero altri progetti che dovrebbero svilupparsi in un’area  di 60 ettari, in cui ci sono circa 1500 domus.

 

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