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Polizia USA uccide malato mentale in sedia a rotelle

Polizia USA uccide malato mentale in sedia a rotelle

Ennesima bufera di polemiche che si abbatte sulle forze di Polizia degli Stati Uniti d’America a causa di una violenza eccessiva e, spesso, del tutto ingiustificata. A finire nell’occhio del ciclone sono stati questa volta gli agenti di polizia di Houston, Texas, dove un poliziotto, Jodi Silva, ha sparato ripetutamente contro un uomo su una sedia a rotelle. Secondo la versione ufficiale della storia, sembra che l’uomo disabile stesse minacciando gli agenti con un oggetto metallico e che per questo il poliziotto avrebbe dunque sparato. L’oggetti si è poi rivelato essere una penna. La vittima, della quale non è stato rivelato il nome, soffriva di disturbi psichici e viveva da circa 18 mesi in una casa-famiglia.

L’agente che ha premuto il grilletto, invece, è membro da cinque anni membro del dipartimento ed è stato posto immediatamente in tre giorni di fermo amministrativo. Le polemiche nascono dal fatto che la polizia statunitense spesso fa uso assolutamente ingiustificato della violenza e nessuna legge viene severamente applicata per impedirne il ricorso indiscriminato. Altri casi sono stato oggetto dell’attenzione dei media e aventi come filo conduttore la violenza della Polizia. Meno di due mesi fa, a morire è stato un innocente vittima di una rapina, nel Bronx, sempre a New York, scambiato invece per il ladro dalle forze dell’ ordine. Lo scorso primo luglio, a Saginaw, in Michigan, un uomo afroamericano di 49 anni che aveva estratto un coltello è morto trivellato dai colpi di 6 agenti di polizia in pieno giorno.

In ogni caso sono decine i filmati, o le foto, che mostrano poliziotti che picchiano, sparano o torturano con delle scariche elettriche sospetti in fuga ma anche ignari passanti, trovatisi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La cosa peggiore è che nella stragrande maggioranza dei casi, nessuno degli agenti ha mai pagato per i proprio errori o per l’abuso ingiustificato di siffatta violenza.

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