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Papandreou, dopo le riforme nuove elezioni

Papandreou, dopo le riforme nuove elezioni

Dopo il voto di fiducia incassato nei giorni scorsi arriva a sorpresa una nuova svolta per Georges Papandreou e quindi per leadership della Grecia. Il premier dopo aver incontrato il capo dell’opposizione Antonis Samaras in un colloquio piuttosto lungo ha infine annunciato alla stampa l’intenzione di rimanere al timone del paese solo per il tempo necessario alle riforme e poi lasciare per portare la Grecia a nuove elezioni.

Il capo dello stato Carolos Papoulias, ha quindi annunciato questa notizia dopo aver assistito in qualità di arbitro a quest’incontro. Le elezioni, secondo quest’intesa si svolgeranno dopo l’approvazione delle misure di salvataggio del Paese. Forse già a Gennaio quindi la Grecia tornerà agli elettori.

Già è iniziato il giro di scommesse su chi potrà essere il sostituto di Papandreou, parecchi optano per Lucas Papadimos, ex vicepresidente della Bce, ma anche una delle personalità più amate del paese. Il nuovo esecutivo dovrà poi continuare a varare le misure chieste dall’Unione Europea al Fondo Monetario internazionale. Accordo che mette la Grecia in una botte di ferro ed evita che sull’onda di un risentimento dovuto alla pancia si rischi poi di far fallire tutti gli sforzi degli ultimi mesi. In questo modo si potrà anche evitare che gli aiuti da 8 miliardi di euro vengano ritirati.

A breve inizierà la campagna elettorale, che vede contrapporsi due principali partiti: i Pasok e Nia Demockratia. I due prima della crisi non avevano differenze così capitali come succedeva e succede invece fra le diverse forze politiche in Italia; ma dopo il crash ed il continuo rischio di banca rotta dello Stato il partito di Papandreou, i Pasok, è divenuto più conservatore; mentre il partito d’opposizione ha preso atteggiamenti più di sinistra e contestatori.Apparentemente gli orientamenti degli elettori sono scontati e si prevede una sconfitta dei Pasok con una larga maggioranza per i Nia Demockratia. Non resterà poi, all’attuale opposizione, che dimostrare che saprà fare meglio dell’attuale governo.

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