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Con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione. Gli italiani, e il Governo, seguono il consiglio?

Con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione. Gli italiani, e il Governo, seguono il consiglio?

Drin drin. Il telefono squilla. E’ la redazione. ‘Vorremo che iniziassi una rubrica; tre volte a settimana’. Sorrido. Sono stupita, felice e un po’ perplessa. Rispondo subito: ‘ma chi sono io per avere un blog tutto mio?’ Non sono un politico, non sono un professore, non sono un’artista, non sono una giornalista. E vi dirò di più: non sono nemmeno tecnicamente una precaria. Sono inoccupata. Lavoro all’università, in attesa di un assegno di ricerca o un posto da ricercatrice. Mi occupo di Diritto Romano. Sì, penserete ‘Oh che palle!’. Invece – lo dico sul serio – io mi diverto assai. Seguo il filone law and literature; cerco i riferimenti giuridici nei testi poetici del I secolo a.C. Mi sento un po’ una archeologa: scavo, scavo, per trovare qualcosa di nuovo. Un bottino, un tesoro nascosto, una fonte non studiata prima. Ma torniamo a noi. Era solo per raccontarvi un po’ chi sono visto che da oggi è partita la mia rubrica. E voi giustamente vi chiederete ‘Ma chi è questa?’. Ecco: semplicemente mi piace scrivere. E lo faccio – mi dicono – con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione.

Prendo spunto da quest’aforisma, il cui significato non mi pare particolarmente complesso, per riflettere su una circostanza che mi colpisce parecchio. Possiamo dire tutto di Mario Monti ma non che non riesca a svolgere con rigore e serietà il ruolo onorevole di cui è stato investito. Quello che più mi piace del nostro Presidente del Consiglio è che sembra diligentemente seguire, anzitutto, il consiglio dei nostri avi, la tradizione politica pregressa: in lui è evidente l’ottimismo della volontà – non è arrendevole, e tenta di regalarci una qualche speranza per il futuro dell’Italia – ed ha sempre presente il pessimismo della ragione – egli fa i conti con l’amara realtà e con l’eredità dei precedenti Governi. A differenza di altri uomini politici, più o meno recenti, che parlavano quasi dell’Italia come dell’America negli anni d’oro, e degli italiani ‘brava gente’, in ogni caso, Monti pondera bene le propri scelte – più o meno criticabili – e dosa con arguzia il contenuto delle sue parole.

Nonostante le tormentate vicende, anche di ieri, sulla Tav, il Presidente del Consiglio non demorde: convinto della relativa convenienza economica (i tempi di percorrenza tra Milano e Parigi – egli ha asserito – si ridurrebbero drasticamente a 4 ore, e si creerebbe occupazione dentro e fuori il territorio), ritiene peraltro che l’opera sia ragionevolmente sostenibile dal punto di vista ambientale. Con fermezza, Mario Monti procede nei suoi intenti. La Tav è solo uno di questi.

Ce n’è ancora di strada per risistemare il nostro Paese, ma con un pizzico di volontà in più, con l’impegno il rigore e la tenacia che caratterizza anche il nostro Premier, non ce la possiamo fare?

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