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Omicidio Fanella, arrestato ex Nar e il suo complice

Omicidio Fanella, arrestato ex Nar e il suo complice

La squadra mobile di Roma ha arrestato, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica della capitale, due persone accusate di aver tentato di rapire, finendo per ucciderlo, l’ex cassiere di Mokbel Silvio Fanella, lo scorso 3 luglio, nella sua casa di via Gandolfi, alla Camilluccia. Si tratta di due italiani pregiudicati, residenti in Piemonte e aventi a che fare con gli ambienti dell‘estrema destra. Uno è Egidio Giuliani, ex appartenente ai Nar, il gruppo eversivo neofascista attivo negli anni Settanta, classe 1955, originario di Sora, in provincia di Frosinone, ed ex compagno di cella di Pierluigi Concutelli, nome di spicco dell’eversione nera, ed è stato arrestato al termine di un pedinamento nel quartiere Prati a Roma.

L’altro, Giuseppe La Rosa, classe 1961, è stato invece fermato dagli agenti della squadra mobile di Roma e della Questura di Novara in un appartamento del centro di Novara. I due si sarebbero conosciuti nel carcere della città piemontese, e lavoravano in una cooperativa di ex detenuti che si occupava del reinserimento nella società al termine della pena. Nell’agguato a Fanella era rimasto ferito un terzo componente del commando, Giovanbattista Ceniti, 29 anni, residente a Verbania, ex militante di Casa Pound , che si trova ora in carcere per gli stessi reati. Silvio Fanella era considerato l’uomo che gestiva i conti correnti segreti e il traffico di diamanti che facevano capo a Gennaro Mokbel, l’imprenditore romano legato ad ambienti di destra e condannato a quindici anni di reclusione, ed era stato anch’egli coinvolto nel caso Telecom-Sparkle.

Secondo gli inquirenti, il commando, che prima di uccidere il broker aveva tentato di rapirlo, puntava proprio ai proventi della truffa Telecom-Sparkle, una parte dei quali, consistente in diamanti e gioielli del valore di alcuni milioni di euro, era stata ritrovata dai carabinieri del Ros nella sua villa in provincia di Frosinone, poche ore dopo il delitto. I tre sono stati incastrati anche da alcune tracce lasciate sul luogo dell’omicidio, come alcune impronte digitali ritrovate sui fogli, intestati alla Guardia di Finanza, che avevano adoperato per fare irruzione, vestiti da finanzieri, in casa di Fanella. 

Secondo quanto ricostruito dai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, Giuliani sarebbe stato a capo del commando, e sia lui che La Rosa sarebbero arrivati a Roma il 26 giugno, forse per organizzare l’agguato. Giuliani, dopo una prima incriminazione, era stato prosciolto dall’accusa di aver fatto esplodere un ordigno davanti al comune di Milano nell’estate 1980, e negli anni Ottanta sarebbe stato a capo di una banda. Nel 1982 ha sfregiato in carcere l’ex appartenente ad Ordine Nuovo Franco Freda, mentre negli anni Novanta avrebbe cercato di ricostruire un gruppo eversivo di destra, e manteneva contatti con la criminalità organizzata, soprattutto dell’ambiente romano. Pure Larosa risulta avere precedenti penali anche gravi, fra cui due sequestri di persona.

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