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Monsignor Bagnasco: “Rifondare la politica, riformare lo Stato”

Monsignor Bagnasco: “Rifondare la politica, riformare lo Stato”

Dall’omelia di monsignor Angelo Bagnasco tenuta in occasione della celebrazione eucaristica che segue alla Supplica alla Madonna della Guardia, emergono nuove sollecitazioni perché l’impegno politico dei partiti in Italia verta sulle necessità della persona in generale e della famiglia in particolare:

“E’ l’ora di una solidarietà lungimirante, della assoluta concentrazione sui problemi prioritari dell’economia e del lavoro, della rifondazione della politica e delle procedure partecipative, della riforma dello Stato: problemi che hanno come centro la persona e ne sono il necessario sviluppo”.

Il presidente della Cei ed arcivescovo di Genova ha individuato nella logica egoistica dell’accumulo della ricchezza o del potere a scapito dell’individuo, le ragioni della crisi economica e sociale che stiamo vivendo, risolvibile solo con il recupero dei valori tradizionali:

“Quando per interessi economici, sull’uomo prevale il profitto, oppure, per ricerca di consenso, prevalgono visioni particolaristiche e distorte, le conseguenze sono devastanti e la società si sfalda perché, superando prospettive ideologiche, è necessario tenere ben saldo il legame con quei valori che fanno parte della nostra storia e ne costituiscono il tessuto profondo: tessuto che a qualcuno sembra talmente acquisito da non aver bisogno di attenzione e di presidio alcuno, e da altri è guardato con sospetto o insofferenza come se fosse un intralcio al progresso”.

E’ in quest’ottica che, a detta dell’arcivescovo, la Chiesa interviene nel dibattito politico del Paese:

“Spinta dalla sollecitudine per la Nazione fa appello alla responsabilità dell’intera società nelle sue articolazioni – istituzioni, mondo politico e della finanza, del lavoro e delle sue rappresentanze – perché prevalga il bene generale su qualunque altro interesse. E’ necessario stringere i ranghi dell’amore al Paese. La vita della gente è segnata in modo preoccupante, e sente che il momento è decisivo: dalla sua soluzione dipende anche la tenuta sociale”.

La condizione dei cittadini italiani è definita da Bagnasco in modo significativo: la gente, ha detto infatti, è “stremata e smarrita”. L’omelia del cardinale rappresenta un’analisi lucida e pregnante della congiuntura economica e delle sue gravi ripercussioni sul sociale, anche a livello internazionale. Le soluzioni non possono essere ricercate esclusivamente all’interno del Paese, ma vanno affrontate “insieme”, con la Chiesa che si propone dunque per guidare le persone in quest’epoca difficile perché non si abbandonino al male dilagante, ma anche con la cooperazione fra gli Stati nel contesto europeo e mondiale che, dice Bagnasco, “sarebbe illusorio e suicida sottovalutare. E nel quale bisogna poter stare con competenza ed autorevolezza”.

“La gente – ammonisce infine monsignor Bagnasco – non perdonerà a nessuno la poca considerazione verso la famiglia così come la conosciamo: questa è l’Italia. La famiglia, oltre ad essere il grembo naturale della vita nella sua inviolabilità, si rivela ancora una volta come il fondamento affidabile della coesione sociale, baluardo educativo dei giovani, vincolo di solidarietà tra generazioni. Anche per questo merita di essere molto di più considerata sul piano culturale, e sostenuta sul piano politico ed economico”.

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