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Obama agli americani: “Tanti progressi, non si può tornare indietro”

Obama agli americani: “Tanti progressi, non si può tornare indietro”

A un mese dall’Election Day, i candidati per la corsa alla Casa Bianca si preparano per il primo dibattito presidenziale. Al momento, i sondaggi vedono l’attuale Presidente degli Stati Uniti Barack Obama in vantaggio sul repubblicano Mitt Romney. Il miliardario del Michigan, dopo una faticosa partenza e qualche gaffe, ha ultimamente recuperato terreno sul rivale, rendendo ad oggi l’esito del voto altamente incerto.
Secondo l’analisi del sito specializzato RealClearPolitics.com, che elabora una media tra tutti i principali sondaggi, a livello nazionale Obama è ora in testa soltanto per l’1,4%, risultato che non tiene conto tuttavia dell’impennata di consenso che il presidente ha ottenuto in questi ultimi giorni con la pubblicazione dei dati molto positivi sull’occupazione.
Una delle critiche più feroci di Romney all’operato del Presidente durante questa campagna elettorale è stata proprio l’accusa di non esser riuscito a portare il tasso di disoccupazione sotto l’8%: la diffusione degli ultimi dati relativi alle statistiche sull’economia americana ha smentito tali recriminazioni.
Gli Stati Uniti infatti nel solo mese di settembre hanno creato 114mila nuovi posti di lavoro, riducendo il tasso di disoccupazione al 7,8%, ai minimi dal gennaio 2009, periodo in cui Obama è salito alla Casa Bianca.

“Quattro anni dopo la peggiore crisi economica dei nostri tempi”, ha annunciato il Presidente rivolgendosi alle famiglie americane nel tradizionale messaggio del fine settimana, “si vedono segnali che dimostrano come il nostro Paese sta di nuovo andando avanti”.

Poi arriva l’affondo contro i repubblicani, dai quali Obama sostiene di aver ereditato una situazione drammatica:

“Oramai siamo andati troppo lontano per tornare indietro. Abbiamo fatto troppi progressi per tornare alle politiche che ci hanno portato al disastro”.

Il Presidente, che durante un importante dibattito in televisione si è ritrovato a subire un brillante Mitt Romney, ha deciso di passare definitivamente al contrattacco per distaccare nuovamente il rivale, specialmente negli “swing State”, dove l’esito è incerto ma decisivo per la vittoria finale.
In Ohio, dove si assegnano 18 grandi elettori, Obama risulta in testa di tre punti al 49%, ma già in Florida (29 grandi elettori) i due contendenti viaggiano alla pari con il 47%, mentre in Virginia (15 grandi elettori) Romney supera Obama dello 0,8%.
Per vincere, occorre conquistare 270 grandi elettori su 538.
Stando alle rilevazioni di RealClearPolitics.com, attualmente Obama ne conta già 251, contro i 181 di Romney, ma i 106 degli swing State possono ancora fare la differenza.

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