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Obama abbraccia l’eroina Suu Kyi: “Hai ispirato tutti noi” (FOTO)

Obama abbraccia l’eroina Suu Kyi: “Hai ispirato tutti noi” (FOTO)

Il senso della visita diplomatica del rieletto Presidente degli Stati Uniti Barack Obama compiuto in Birmania e poi, subito dopo, in Cambogia, sta nella parole che ha pronunciato all’università di Yangon, dinanzi ad una vasta folla. Queste le parole di Obama:

Quando entrai in carica, mandai un messaggio a tutti i regimi che governavano con la paura: vi tenderemo la mano, se sarete disposti ad allentare il vostro pugno. Oggi sono venuto a mantenere la promessa, e tendervi la mano dell’amicizia. Da qui voglio inviare un messaggio a tutta l’Asia: non dobbiamo essere definiti dalle prigioni del passato. Abbiamo bisogno di guardare al futuro. Alla leadership della Corea del Nord ho offerto una scelta: abbandonate le armi nucleari e prendete il sentiero del progresso e della pace. Se lo farete, troverete la mano tesa degli Stati Uniti.

La missione asiatica di Obama è la prima dopo la rielezione e, in un certo senso, sembra rappresentare il nuovo manifesto del Presidente. Il primo passo dunque. L’invito rivolto da uno degli uomini più potente del mondo a collaborare con quelle dittature che vogliono cambiare il loro futuro. Particolarmente emozionante è stato l’incontro fra Obama e Aung San Suu Kyi a Rangoon, in quella “casa sul lago” che fu prigione per 15 anni dell’eroina birmana premio Nobel per la Pace.

Un incontro fra due Nobel per la pace, quindi. Da un lato, colui che guida lo Stato più potente al mondo, dall’altro, una donna fragile e forte che ha mostrato forte resistenza ad una delle dittature più solide al mondo. Obama, accompagnato per l’ultima volta da Hilary Clinton, abbraccia e bacia colei che è stata un grande esempio. Poi parte il colloquio, di circa 40 minuti, dinanzi ai giornalisti.

Partono i complimenti reciproci. Suu Kyi dichiara:  “Ci attendono ancora anni difficili. In questo momento è importante non essere ingannati dal miraggio del successo”, salvo poi ringraziare il Presidente per il sostegno decisivo degli Stati Uniti, che alternando sanzioni e incentivi hanno spinto la giunta golpista verso le riforme e la liberazione di prigionieri politici.

Obama, di contro, la copre di elogi: “È un’icona della lotta per la democrazia, ha ispirato tante persone e non solo nel suo paese: mi ci metto anch’io. Qui, proprio qui ha dimostrato la forza della dignità, di chi lotta per la libertà”.

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