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Nonnismo, il fenomeno in aumento nelle caserme italiane

Nonnismo, il fenomeno in aumento nelle caserme italiane

Il procuratore generale presso la Corte Militare di Appello, Antonio Sabino, ha dichiarato che il cosiddetto fenomeno del nonnismo è in netto aumento nelle caserme italiane. Come ha riferito lo stesso procuratore, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario militare, “È stato segnalato un incremento alquanto preoccupante delle denunce legate al fenomeno del nonnismo, o bullismo come più’ di recente si usa definire anche nella società’ civile, all’interno delle scuole militari“. Minacce, violenze fisiche e psicologiche sono alla base di questo atteggiamento di assoggettamento delle leve più giovani. Come ha sottolineato Sabino, “i fatti posti in essere dagli allievi più’ anziani nei confronti dei più’ giovani solo raramente rientrano nella competenza della giustizia militare a causa della minore eta’ degli autori”. 

In alcuni casi, si può parlare anche di stalking militare, che come fa notare il magistrato è perseguibile attraverso l’istituto della querela, mentre le minacce seguono un inter diverso, sottoposto “alla condizione di procedibilità della richiesta del comandante di corpo“, questa la precisazione del pg. In realtà, spesso è difficile delineare dei confini netti tra i due tipologie di abuso. La questione diventa di maggiore interesse e assume toni maggiormente delicati quando si fa riferimento alle compagini femminile dell’esercito, in quanto le donne potrebbero subire atti di nonnismo. Sabino, in merito a questa delicata tematica, ha dichiarato che “La questione si pone con particolare delicatezza soprattutto in considerazione dell’attuale inserimento a pieno titolo nell’ambito delle forze armate di personale di sesso femminile, piu’ soggetto a divenire vittima di questo tipo di illecito“.

Il nonnismo, per chi non conosce bene tale problematica, consta in un insieme di rituali e pratiche alle quali un soggetto deve sottoporsi per potersi integrare in un particolare gruppo sociale, che non riguarda necessariamente un ambito di tipo militare, ma anche di stampo professionale e scolastico. Insulti, scherzi insensati e atti di superiorità comuni sono alla base del fenomeno. Essi possono assumere una gravità maggiore, quando chi esercita il potere provoca danni psicologici e fisici nella vittima, spesso denigrata e perseguitata.

 

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