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Musulmani e cattolici in chiesa dopo il brutale omicidio di Saint-Etienne-du-Rouvray

Musulmani e cattolici in chiesa dopo il brutale omicidio di Saint-Etienne-du-Rouvray

In occasione del giorno di preghiera di musulmani e cattolici, diversi Imam si sono organizzati in Francia ed Italia per assistere alla messa e dire no al terrorismo dopo il brutale omicidio di Saint-Etienne-du-Rouvray, che ha visto un giovane attentatore sgozzare padre Jacques Hamel ed uccidere un’altra persona lo scorso 27 luglio.

Imam

Sarebbero più di quindicimila le presenze a livello nazionale, secondo i dati forniti dal presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia ed arrivano risposte particolarmente positive a quest’iniziativa: a Brescia, l’Imam di Vobarno Ahmed El Balazi ha dichiarato: “Questi criminali sono i falliti di cui parlava il profeta. A noi fa molto male sentir dire questa frase terrorismo islamico. La religione islamica non ha niente a che fare con esso, non ha colpa“. A Ventimiglia, una donna si è tolta il velo durante la funzione dicendo: “Quando cammino sul lungomare e mi vedono col velo, mi chiamano Daesh, terrorista, e me ne dicono di tutti i colori, ma noi siamo tutti figli di Dio.I musulmani non vi fanno male perché siamo tutti fratelli e sorelle“. A Sanremo, l’Imam Abu Bakr Moretta, responsabile per la Liguria del Coreis, ha partecipato alla funzione celebrata dal vescovo Antonio Suetta ed ha dichiarato: “Quella di oggi è una risposta effettiva e concreta all’Islam estremista, in quanto ciò che colpisce in questi efferati atti barbari è che sono andati a tentare quello che è il cuore del Cristianesimo“. A Roma, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, seduti in prima fila nei loro abiti tradizionali, tra gli altri, l’Imam delle Moschea di via dei Frassini e rappresentante dell’Ucoii, Mohammed ben Mohammed, l’Imam della sala di preghiera di Magliana, Sami Salem e l’Imam della sala di preghiera di via Candia, Mohammed Hassan Abdelghaffar: “Siamo qui per testimoniare vicinanza e unità dopo l’attentato di Rouen“. Alla chiesa di Notre Dame de Sion a Trieste, anche l’Imam Nader Akkad ha voluto diffondere il suo messaggio di pace: “Il terrorismo che sta sconvolgendo il mondo non è l’Islam, tutto ciò che è violenza ‘is not in my name’, perché l’Islam è una religione di pace che ci unisce alle altre fedi. In questo momento drammatico è un segno di profondo rispetto verso la sacralità della vita, dei luoghi e dei ministri del culto. Non si tratta di una iniziativa individuale, ma di una testimonianza di compartecipazione sacrale“.

Da Cracovia, dove al momento si trova per partecipare alla giornata Mondiale della Gioventù, arriva anche l’apprezzamento da parte del cardinal Bagnasco:Non sempre abbiamo sentito una reazione corale, ora questo invece si sta creando e mi auguro che questo sia l’inizio di un percorso nuovo. La religione vera porta sempre all’amore, alla pace, illumina la vita, tutto ciò che invece si tinge di morte può dirsi religioso ma non lo è, mai. La condanna della violenza fondamentalista ha un grande valore che unifica e supera tutte le distinzioni”.

Infine, su Twitter, anche il ministro degli esteri Gentiloni è intervenuto sulla vicenda: “Grazie a tutti quegli italiani di religione islamica che indicano alle loro comunità la via del coraggio contro il fondamentalismo. Chi comincia ad esporsi merita apprezzamento“.

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