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Mattarella: “No al voto subito”. Renzi: “Governo di responsabilità o elezioni”

Mattarella: “No al voto subito”. Renzi: “Governo di responsabilità o elezioni”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe chiesto al premier Matteo Renzi di approvare la legge di Bilancio prima di rassegnare le dimissioni, e Renzi avrebbe accettato di fare così. Mercoledì mattina al Senato si terrà pertanto il voto di fiducia sull’articolo 1 del Ddl di Bilancio, in modo da accelerare i tempi, e il voto finale di tale Ddl, con votazione elettronica, potrebbe esserci già in giornata. In serata, poi, l'”Huffington Post” ha diffuso l’indiscrezione secondo cui, per Mattarella, E’ inconcepibile indire elezioni prima che le leggi elettorali di Camera e Senato vengano rese tra loro omogenee. Il risultato del referendum ha confermato un Parlamento con due Camere, regolate da due leggi elettorali profondamente differenti, l’una del tutto proporzionale, l’altra fortemente maggioritaria con forti rischi di effetti incompatibili rispetto all’esigenza di governabilità“. Secondo il Quirinale, quindi, scrivere una nuova legge elettorale e avere un governo che garantisca una transizione ordinata e che rispetti la sovranità del Parlamento sarebbe soprattutto “una soluzione obbligata prima che buon senso“, così come sarebbe necessario aspettare l’udienza in cui la Corte Costituzionale discuterà sulle eccezioni di costituzionalità sollevate sull’Italicum, che è stata fissata per il 24 gennaio.

Le consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo dovrebbero quindi iniziare giovedì o, al massimo, venerdì. Nel pomeriggio di mercoledì si dovrebbe tenere anche la direzione nazionale del Pd in cui si rifletterà sugli effetti della vittoria del no, e dove, secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza, lo stesso Renzi dovrebbe porre i suoi di fronte alla scelta tra un governo di responsabilità nazionale sostenuto da tutti i partiti per affrontare le scadenze del Paese o il voto. Le stesse fonti hanno spiegato che il Pd non intende reggere un governo da solo lasciandosi “rosolare” dalle opposizioni mentre queste chiedono il voto anticipato e li accusano di voler rimanere al governo, anche se il premier, alla direzione del partito di mercoledì , dovrebbe far presente anche che “in ogni caso noi non abbiamo paura del voto“.

Parlando con il capo dello Stato, Renzi avrebbe inoltre espresso il desiderio di prendersi un “anno sabbatico per staccare, magari per un anno negli Stati Uniti, ma i miei amici del Pd non me lo permettono“. L’ex segretario democratico Pierluigi Bersani, infatti, intervistato dai giornalisti in Transatlantico, ha affermato: “Le urne anticipate? Non si vince sulle macerie del Paese e allo stesso modo non si può neanche perdere sulle macerie del Paese. Perché è lì che stiamo andando“. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, intervenendo alla trasmissione “DiMartedì” su La7, ha spiegato: “Crediamo nell’esigenza di avere un governo di scopo che ci porti alle elezioni, con la persona e il tempo che vorrà Mattarella. Io penso che in primavera sarà una data buona per votare, dopo la decisione della Consulta sull’Italicum“. Fra i “papabili” all’incarico di formare un nuovo governo vi sarebbero il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il presidente del Senato Pietro Grasso.

Dall’opposizione, Silvio Berlusconi sembra d’accordo ad andare alle elezioni dopo l’approvazione di una nuova legge elettorale, così da avere anche tempo per riorganizzare Forza Italia e impedire al segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini di assumere la leadership del centrodestra. Quest’ultimo, chiaramente, non è della stessa opinione: “Mi sta bene la legge elettorale che uscirà dalla sentenza della Consulta, poi alle urne. Le elezioni vanno fate il prima possibile, gennaio andrebbe benissimo, per dare vita a una federazione di partiti con identità diverse, ma uniti da un programma chiaro” ha affermato. Sembra avere ancora più fretta il Movimento 5 Stelle, il cui leader Beppe Grillo ha scritto sul suo blog e su Twitter: Prima si vota meglio è. Il Pd che ne pensa? La voce del suo segretario conta ancora qualcosa? Basta chiacchiere e battute. Siate chiari davanti agli italiani. Aspettiamo una risposta!”

 

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