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Marò, Latorre è rientrato in Italia: starà 4 mesi per curarsi

Marò, Latorre è rientrato in Italia: starà 4 mesi per curarsi

Il marò Massimiliano Latorre è rientrato nel pomeriggio di sabato in Italia, quando l’aereo a bordo del quale viaggiava, partito da New Delhi, è atterrato alla Stazione elicotteri della marina militare a Grottaglie, in provincia di Taranto. Qui vi erano ad attenderlo il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il capo di Stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, oltre ai suoi familiari. Il fuciliere di Marina rimarrà in Italia quattro mesi per curarsi, dopo la lieve ischemia che lo ha colpito il 31 agosto in India, dove è trattenuto da più due anni insieme all’altro marò Salvatore Girone per avere sparato, uccidendoli, ad alcuni pescatori del Kerala scambiati per pirati, mentre si trovavano in servizio a bordo dell’Enrica Lexie. Latorre, dopo un incontro riservato con il ministro e con De Giorgi, durato pochi minuti, è stato sottoposto ad alcune visite mediche, necessarie per ottenere formalmente la licenza per questo periodo di riposo.

A bordo di un furgoncino verde del San Marco, scortato da altri mezzi militari, il marò è stato quindi accompagnato a Taranto, a casa di una sorella. Latorre non ha rilasciato nessuna dichiarazione. La sua compagna Paola Moschetti ha ringraziato il ministro Pinotti ed ha affermato: “Massimiliano ritiene che sulla sua guarigione inciderà anche la rapida e definitiva soluzione della controversia con l’India, che possa finalmente restituire la serenità a lui e a Salvatore“, per poi chiedere quindi “che nei prossimi mesi sia rispettato il nostro desiderio di assoluta privacy e discrezione. E’ tempo che Massimiliano si concentri sui suoi cari e sulla riabilitazione“.

Soddisfatta anche la figlia Giulia, che quando il padre si era sentito male aveva criticato l’atteggiamento degli italiani sulla vicenda, mentre stavolta ha scritto su Facebook: “Che bella notizia, sono felicissima che sia in Italia, spero che si riprenda e che stia meglio. Finalmente staremo con papà tutti insieme noi figli“. La Corte suprema indiana, nell’acconsentire alla richiesta italiana di un temporaneo ritorno del marò in Italia per motivi di salute, ha però preteso due lettere d’impegno, una dell’ambasciatore Mancini a nome dello Stato, e l’altra dello stesso Latorre, che l’ha dovuta riscrivere “non ambigua ed equivoca“. Secondo quanto riportato dal quotidiano Hindu Times, la decisione del governo indiano di concedere il via libera al fuciliere italiano non ha provocato proteste nel Kerala, la regione di provenienza dei due pescatori indiani della cui morte sono accusati i nostri marò.

Il clima più disteso potrebbe quindi agevolare la trattativa tra il governo italiano e il nuovo premier indiano Narendra Modi. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso apprezzamento per la “collaborazione con la giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo governo”. Ma il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha sottolineato: “Non dimentichiamo che dobbiamo risolvere complessivamente la questione dei nostri due fucilieri di marina“. Mentre la presidente della Camera Laura Boldrini ha commentato: “servono tempi certi sulla definizione del caso. Indipendentemente dal fatto che siano o meno colpevoli non si capisce perché non sia stata presa una posizione chiara dalle autorità indiane”.

 

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