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Manovra: arriva la fiducia anche del Senato ma calano i consensi

Manovra: arriva la fiducia anche del Senato ma calano i consensi

Nonostante un evidente calo della maggioranza è arrivato anche il secondo si per la manovra “Salva Italia” ( o Lacrime e Sangue dipende dai punti di vista).  Con 257 si e 41 no, il Senato ha approvato  nel primo pomeriggio di oggi il decreto  su cui il Governo aveva messo la fiducia. La manovra quindi diventa legge. Hanno votato si alla manovra i gruppi del Pdl, Pd, Terzo Polo, Coesione Nazionale e Mpa. Mancano all’appello 24  si  rispetto ai 281 voti favorevoli della fiducia al governo dello scorso 17 novembre   , cioè 24 in  meno. In aumento anche i no alla manovra.  Ai no scontati della Lega si sono aggiunti quelli dell’Idv, Svp e Union Valdotaine: oggi se ne sono registrati 41, erano 25, quindi 16, che sommati ai voti favorevoli persi fanno emergere i primi evidenti mugugni del parlamento verso questo governo e questa manovra.

Il Premier  si è mostrato soddisfatto dell’appoggio dei senatori: “Il decreto è definitivamente approvato, ne sono lieto”.  “È già cominciata la fase due, era nella fase uno”.

Nel  suo intervento in aula per difendere le scelte compiute e per fare il punto sulla situazione del governo, Monti ha anche evidenziato l’importanza di questa manovra anti-crisi: “mette l’Italia in condizione di affrontare a testa alta la gravissima crisi europea”.

Il Presidenti del Consiglio ha toccato diversi argomenti caldi nel suo discorso, illustrando cosa prevede la fase due dell’azione di governo. Ha innanzitutto  invitato gli italiani a sottoscrivere Bot e Btp, evidenziandone l’attuale elevato tasso di reddito. Ha difeso la manovra economica, sottolineando che, senza i sacrifici di oggi, ve ne sarebbero altri, molto superiori, da sopportare domani. Non è vero che a pagare saranno i “soliti noti” e non è vero che il governo non intende dialogare con le parti sociali. Monti ha proseguito riaffermando la necessità di insistere e proseguire sulla strada delle liberalizzazioni ed al contempo di intervenire in modo strutturale sulla spesa pubblica. Ha anticipato che nella fase due del governo, ci sarà spazio per una strutturale riforma del lavoro. Ha concluso il suo intervento con un ringraziamento ai parlamentari cui ha riconosciuto un importante contributo  durante i passaggi parlamentari per l’approvazione della manovra.

La giornata comunque era cominciata non proprio bene, difatti  nonostante la grande importanza del provvedimento di oggi, all’apertura della seduta del Senato nell’aula  c’era quasi il deserto. Dopo la verifica della mancanza del numero legale, richiesta dalla Lega,  il presidente Schifani ha dovuto ordinare la sospensione dei lavori. La seduta è riprese solo dopo qualche minuto con il rientro frettoloso di alcuni senatori.

Il Senato ora andrà in vacanza. I lavori parlamentari riprenderanno il 10 gennaio.

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