Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Mafia, proprietario della Valtur è un prestanome di Messina Denaro

Mafia, proprietario della Valtur è un prestanome di Messina Denaro

La lotta alla mafia, e in particolare quella che vede le forze dell’ordine impegnate alla cattura del super boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, coinvolge oggi un nome eccellente e apparentemente insospettabile: la Dia di Trapani ha infatti chiesto il sequestro del patrimonio di Carmelo Patti, proprietario della Valtur, una delle più grosse società di ricettività turistica a livello internazionale. La valutazione complessiva dei beni è di 5 miliardi di euro.

Questa imponente richiesta di sequestro fa seguito all’accusa di favoreggiamento al boss Messina Denaro: secondo l’Antimafia trapanese il cavalier Patti sarebbe niente meno che uno dei prestanome del boss latitante, ricercato da 19 anni, dall’estate del 1993. Il procedimento di sequestro dei beni contro il patron della Valtur nasce dall’inchiesta che vede impegnata da due anni la Squadra Mobile di Trapani e denominata Golem, con lo scopo di far cadere ad uno a uno tutte le persone che, direttamente o indirettamente, stanno favorendo la latitanza di Messina Denaro. Dalle carte investigative il nome di Patti esce fuori insieme a quello di Michele Alagna, ufficialmente insegnante, che per Patti svolgeva anche il lavoro di commercialista, ma soprattutto fratello della donna del boss, Franca Alagna.

Il primo a mettere nei guai Mister Valtur è stato il pentito Angelo Siino, secondo cui Patti “aiutava ed era aiutato da Cosa Nostra, e dalla sua ha anche il fatto di essere un massone“. Siino dichiara che Patti era molto vicino a Francesco Messina, detto Mastro Ciccio u muraturi, cassiere della mafia di Mazara ora defunto: “Mastro Ciccio aveva tra le mani Patti, tanto che Bernardo Provenzano ci scherzava su, dicendogli che lui non aveva problemi a passare le vacanze alla Valtur“. La Dia trapanese ritiene di avere molti elementi a carico di Carmelo Patti anche riguardo ad episodi più recenti, e per questo motivo ha richiesto il massiccio sequestro dei suoi beni, in cui rientrano partecipazioni societarie in campo industriale e turistico intestati a Patti, ai suoi familiari e ad altri soci, un’imbarcazione registrata in Inghilterra ma ormeggiata a Mazara, ed infine numerose abitazioni in Italia e all’estero, in paesi africani quali Marocco, Tunisia e Costa d’Avorio.

Lascia un commento