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M5S, sì all’espulsione della Gambaro. Ora deciderà la rete

M5S, sì all’espulsione della Gambaro. Ora deciderà la rete

L’assemblea congiunta dei parlamentari del Movimento 5 Stelle ha alla fine approvato, con 79 si, 42 no e 9 astenuti, la proposta dell’ex capogruppo al Senato Vito Crimi, per cui saranno gli iscritti al Movimento a decidere in merito all’espulsione della senatrice Adele Gambaro, che aveva rilasciato un’intervista critica nei confronti del leader Beppe Grillo. L’assemblea svoltasi in serata a Montecitorio non è stata trasmessa in diretta streaming, al contrario della prima riunione tenutasi nel pomeriggio al Senato.

La Gambaro, a poco più di un’ora dall’inizio della discussione, avrebbe lasciato l’assemblea dopo aver letto una lettera in cui si diceva dispiaciuta, ma senza chiedere scusa, e confermando di non avere intenzione di dimettersi: “Attenderò il giudizio dell’assemblea e lo accetterò rimanendo nelle mie opinioni e con la speranza che il mio gesto possa essere servito a far muovere il cambiamento verso una linea più democratica” ha spiegato. Nella riunione informale tra i senatori del Movimento, svoltasi a palazzo Madama, molti colleghi hanno invece difeso la Gambaro, che è tornata sulle accuse rivolte a Grillo dicendo: A Beppe siamo tutti riconoscenti, però i toni si devono cambiare. Ci sono stati modi di comunicare prima delle elezioni, in campagna elettorale, che sono andati benissimo. Dopo, però, ora che noi siamo dentro le istituzioni, qualcosa deve cambiare“.

La senatrice ha inoltre attaccato l’ex capogruppo Crimi: “Nessuno parla delle reazioni che ci sono state sul blog, con tre post in un giorno di una violenza incredibile. Vorrei sapere da Vito Crimi perchè è stato pubblicato sul blog un mio sms che ho inviato personalmente. Il mio rapporto di fiducia nei tuoi confronti non c’è più, Vito”. Crimi è poi intervenuto per precisare: “Non votiamo nessuna espulsione, ma rimettiamo il giudizio alla Rete. E’ un nostro dovere“. L’attuale capogruppo al Senato Nicola Morra ha invece espresso l’auspicio che il dibattito si mantenga su toni civili: “Chiunque si azzardi a fare minacce fisiche in Rete o a fomentarle, tipo “vengo a prenderti sotto casa”, è fuori dal Movimento. Dal dialogo non si può passare ad altro, altrimenti non sono i valori del M5S”.

Morra si è però poi scagliato contro i “dissidenti”:E’ verosimile che siano circa 20 i senatori che hanno votato contro il deferimento dell’espulsione di Adele Gambaro alla Rete. Per noi non è un problema, anche Beppe aveva previsto che ci sarebbero state defezioni. Chi vuole può andare via“. Il capogruppo alla Camera Riccardo Nuti, dal web channel “La Cosa”, ha affermato invece: “Forse siamo stati eccessivamente buoni all’inizio. Un gruppo politico deve far rispettare le regole. E’ quello che manca in Italia. Chiederemo d’ora in poi il rispetto delle regole…” Nel Movimento, intanto, rimane alta la tensione fra “falchi” e “ribelli“, e dodici senatori, indicati come inclini ad uscire dal M5S, hanno diffuso una nota per smentire di essere in procinto di fare una scissione.