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Legge elettorale, ok alla procedura d’urgenza: si voterà a ottobre

Legge elettorale, ok alla procedura d’urgenza: si voterà a ottobre

La conferenza dei capigruppo della Camera ha dato il via libera unanime alla procedura d’urgenza per le modifiche alla legge elettorale. In tal modo si dovrebbero dimezzare, da due mesi a uno, i tempi di discussione, per cui a settembre il provvedimento sarà esaminato in commissione e ai primi di ottobre sarà votato in aula. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha espresso la “soddisfazione del governo” per la decisione presa all’unanimità. Soddisfazione anche da parte del premier Letta, che ha scritto su twitter: “Ottima procedura d’urgenza decisa alla Camera per la legge elettorale. Ora ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Io sono “No Porcellum“.

Il vicepresidente democratico della Camera Roberto Giachetti ha commentato:

“Questo è un primo importantissimo risultato che fino a ieri sembrava impossibile. Resto convinto che, in attesa del percorso conclusivo delle riforme costituzionali a cui dovrà essere legata la nuova legge elettorale, il ritorno al “mattarellum” sia la soluzione migliore e più rapida per il varo della legge elettorale “ponte”. Ciò detto, una cosa sarà chiara nel confronto parlamentare che ci attende. Si misureranno due opzioni: l’abolizione del porcellum o la sua correzione. Su questo sarà, come giusto, il Parlamento a decidere”.

Un gruppo di senatori del Pd e di Sel ha chiesto di adottare la procedura d’urgenza anche al Senato. Intanto la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito il fitto calendario dei lavori previsto prima della pausa estiva, il 9 agosto. Già oggi, i deputati dovranno discutere del disegno di legge che stabilisce il percorso delle riforme, sul quale poi si voterà tra il 6 e il 9 settembre. La Commissione Affari Costituzionali della Camera in serata ha dato il via libera al disegno di legge con il voto contrario di Sel e del Movimento 5 Stelle. Non è stato approvato nessun emendamento, per cui il testo rimane quello approvato al Senato. Venerdì 2, invece, si discuterà fino alle 18 sul decreto “svuotacarceri“, e dopo su quello che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti.

Lunedì 5, invece, si terrà la votazione sul decreto “svuotacarceri“, e dopo si discuterà della legge anti-omofobia e del disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Il 6 e il 7 agosto verrà esaminato il decreto legge sul mercato del lavoro, approvato ieri dal Senato, e il decreto legge del “Fare“, che dovrebbe tornare alla Camera dopo alcune modifiche al Senato. Infine, tra l’8 e il 9 agosto, è previsto il voto sulla legge riguardante il finanziamento pubblico ai partiti, su quella contro l’omofobia e su quella relativa alla diffamazione. Nelle stesse giornate, si dovranno eleggere alcuni membri della Corte dei Conti ed esaminare le mozioni sulla vertenza Irisbus e sull’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla contraffazione.