Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
La proposta di un papà: “Vendo il voto per un accompagnatore autobus”

La proposta di un papà: “Vendo il voto per un accompagnatore autobus”

Un genitore abruzzese, padre di due bambini di due e quattro anni, ha lanciato una singolare provocazione, pur di attrarre l’attenzione dei politici sul problema di Schiavi d’Abruzzo, un paese di circa 990 abitanti che, in seguito ai tagli apportati alla scuola pubblica, non ha più l’asilo né la scuola elementare. Ogni giorno i bambini sono costretti ad affrontare con lo scuolabus un viaggio di 8 chilometri, scomodo e pericoloso a causa delle numerose curve, per raggiungere Castiglione Messer Marino. Ma lo scuolabus comunale è sprovvisto di accompagnatore, pertanto i piccoli alunni viaggiano sotto l’esclusiva sorveglianza del conducente, che tuttavia non può distrarsi dalla guida.

Ecco quindi che Francesco Bottone, un precario di 38 anni, ha concepito l’idea di mettere il proprio voto in vendita, al fine di garantire un accompagnatore per il servizio scuolabus.

”Quanto prende un deputato oppure un consigliere regionale? – si è chiesto – Allora voglio un mese del loro stipendio. Per un mese non moriranno di fame e il gesto di uno solo dei futuri eletti sarà utile ai bambini di Schiavi pagando il servizio per un intero anno scolastico. La politica serve a risolvere i problemi dei cittadini, giusto? Allora, quale candidato è interessato a voler risolvere il problema degli scolari di Schiavi di Abruzzo? Io resto in attesa, vediamo chi ha il coraggio almeno di chiamarmi”.

L’unica risposta giunta finora è stata quella di Francesca Puglisi, responsabile Scuola del PD, la quale ha approfittato della insolita proposta per polemizzare con quei partiti “che si sono contraddistinti durante l’ultima legislatura per lo shopping di parlamentari per restare in piedi al Governo del Paese continuando a fare danni”.

”Faccia molta attenzione però – ha scritto la Puglisi all’intraprendente papà – sono proprio coloro che hanno tagliato 8 miliardi alla scuola e chiuso con un forzoso dimensionamento le piccole scuole dei comuni montani. Mentre facevano lievitare la spesa corrente statale, senza risanare il debito pubblico, scaricavano il risanamento dei conti massacrando di tagli anche i bilanci dei Comuni e delle Province.”

La responsabile Scuola del PD ha invitato quindi il signor Bottone ad impiegare meglio il suo voto scegliendo forze politiche che credono nel valore dell’istruzione.

 

Lascia un commento