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La polizia vs la casta: “Vogliamo mangiare nei ristoranti del Senato”

La polizia vs la casta: “Vogliamo mangiare nei ristoranti del Senato”

Il comunicato stampa è di quasi un mese fa, visto che porta la data del 14 agosto. Probabilmente, proprio perché risalente alla vigilia di ferragosto, è passato inosservato. Ora, però, sembra tornato in auge, considerato che è stato ripreso da molti autorevoli giornali. Stiamo parlando della nota del Coisp (un sindacato di polizia), che in realtà sarebbe una lettera indirizzata al premier Silvio Berlusconi e al ministro dell’interno Roberto Maroni. I toni sono durissimi. I poliziotti si lamentano perché, solo grazie a straordinari e turni notturni, riescono a raggiungere i 1.500 euro al mese. Il Coisp sottolinea che hanno a disposizione buoni pasto da 7 euro e che con questa somma riescono a comprare solamente una bevanda, un panino e un caffè.

Le forze dell’ordine, nella lettera, esprimono il loro malcontento e si chiedono perché senatori e onorevoli, che pure guadagnano 14mila euro al mese, possano mangiare in ristoranti dove gli spaghetti costano 1 euro e 60 e il pesce 3 euro e mezzo. La proposta del Coisp è semplice: anche i poliziotti dovrebbero poter pranzare nei ristoranti della Camera dei deputati e della Camera dei senatori. Il risparmio sarebbe garantito: secondo il sindacato di polizia, i parlamentari spendono appena 10 euro per mangiare nei luoghi del potere, ma gli stessi piatti per i comuni mortali costano anche 50 euro.

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