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La bellezza della primavera e le farfalle nello stomaco

La bellezza della primavera e le farfalle nello stomaco

Iniziamo a contare: 5,4,3,2,1 ed ecco la primavera! Finalmente. Dopo un inverno politicamente piuttosto complicato, almeno nel nostro Paese, arriva la stagione fiorita a placarci gli animi. Con i primi soli si esce di più, s’incontrano nuove persone, si è maggiormente propensi ad essere espansivi, si sorride con frequenza. Non ho mai capito perché ma a primavera siamo tutti più belli. Sarà un caso?

Sulla primavera è stato detto di tutto, e scritto altrettanto, così mi limiterò a un semplice pensiero. Sembra che i mesi invernali, durante i quali siamo spesso chiusi in casa, ci occorrano in qualche misura per riflettere. Sulla nostra vita, il trascorso passato, le nostre amicizie, le nostre storie d’amore, la nostra famiglia, il nostro lavoro (per chi ancora ce l’ha fortunatamente). Poi, con l’arrivo del 21.3, ci buttiamo tutto alle spalle, e tiriamo le somme. Cosa ci portiamo dietro e cosa buttiamo nella spazzatura? Quali file salviamo, e quali cestiniamo? Tanto anche quelli che mettiamo nel cestino, spesso li possiamo recuperare, se vogliamo…

Ecco, sarebbe utile fare una lista, proprio come quella della spesa, per iniziare la primavera con il piede giusto. Nell’ebraismo la primavera coincide pressoché con la festa di Pesach, che rievoca la cacciata degli ebrei dall’Egitto. Nel periodo che precede la festività ora menzionata, si usano ‘fare le pulizie‘ (tipo le pulizie di Pasqua, per intenderci), il che consente non a caso di eliminare l’inutile e il superfluo, lasciando l’essenziale. In questo modo il popolo ebraico fa ordine. Non solo delle proprie case.

Questo è quello che io auspico a tutte le persone di buon cuore: ordinare la propria vita, per prepararsi a quanto di meglio la primavera possa offrire. E a chi è ancora senza un amore, auguro di sentire le farfalle nello stomaco e d’iniziare a volare.

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