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Katia e Denny a processo

Katia e Denny a processo

Katia Reginella, la donna accusata insieme al marito Denny Pruscino di avere ucciso il figlioletto Jason di due mesi, scomparso nel giugno 2011 a Folignano, comune in provincia di Ascoli Piceno e di averne fatto sparire il corpicino, è in grado di partecipare al processo in Corte d’Assise che si è aperto oggi a Macerata. Lo ha deciso la Corte dopo che l’avvocato Vincenzo Di Nanna, difensore della donna, aveva avanzato una richiesta preliminare sulla capacità dell’imputata a partecipare coscientemente al processo, sollecitando la sospensione del procedimento e una perizia psichiatrica.

 

“Due perizie hanno confermato che la donna soffre di ritardo mentale – ha sostenuto il legale -, disturbi della personalità, insufficienza mentale, patologie che influenzano le capacità di intendere della donna, diventata succube del marito”. Oggi si sono costituite parte civile le nonne di Jason e la bisnonna. Il processo riprenderà il primo ottobre. L’avvocato di Katia Reginella aveva avanzato la richiesta di incidente probatorio proprio per valutare la capacità psichica di Katia e la sua idoneità a partecipare a un processo. Un’istanza che il Gup De Angelis però rigettò.

 

La coppia deve quindi rispondere di omicidio volontario aggravato da futili motivi e dal vincolo di parentela e del reato di distruzione di cadavere. Secondo la procura ascolana, il piccolo Jason di appena due mesi sarebbe stato ucciso in uno scatto di rabbia, probabilmente perché piangeva troppo e mentre il marito si macchiava dell’orribile colpa Katia Reginella avrebbe assistito senza fare nulla per impedire un simile massacro, e successivamente avrebbe anche aiutato Denny a disfarsi del corpo del piccolo. Jason sarebbe stato infilato, forse ancora vivo, in un sacco per l’immondizia e poi gettato in un cassonetto per poi non esser più ritrovato.

 

I due pm Carmine Pirozzoli e Cinzia Piccioni si sono opposti alla richiesta del legale della Reginella, ricordando che la donna aveva partecipato a tutte le fasi preliminari del processo e a numerosi interrogatori. No da parte dell’accusa anche alle eccezioni sollevate dalla difesa di Denny Pruscino relative alle intercettazioni ambientali e telefoniche. Secondo l’avvocato di Denny, Felice Franchi il documento di rinvio a giudizio è nullo per il mancato deposito delle trascrizioni delle registrazioni. L’altro difensore di Pruscino, l’avvocato Vittorio D’Angelo, ha invece sollevato eccezione di costituzionalità degli articoli  244 e 268 del Codice di procedura penale, in relazione agli articoli 2 e 15 della Costituzione in quanto c’è l’obbligo della difesa di ascoltare il contenuto delle registrazioni prima del processo. Secondo il pm Piccioni, gli stessi difensori avevano il diritto-dovere di chiedere l’ascolto delle intercettazioni telefoniche in qualsiasi momento e nessuno avrebbe potuto negarle. Il presidente della Corte Claudio Bonifazi ha rinviato la discussione sull’eccezione di costituzionalità alla prossima udienza. Intanto sembra ormai scalfita la complicità dei due coniugi che dopo un primo tempo di reciproca difesa si preparano ad un aspro scontro in aula a suon di vicendevoli accuse.

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