Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Jess Lyndon, la ragazza senza ricordi

Jess Lyndon, la ragazza senza ricordi

La capacità di ricordare fatti passati è di certo uno dei temi più affascinanti trattati ai giorni nostri: si va da saggi su come il nostro cervello seleziona cosa conservare e cosa no, fino a rappresentazioni cinematografiche di svariati generi (basterebbe ricordare la commedia romantica “50 volte il primo bacio” di Peter Segal o il drammatico “Memento” di Christopher Nolan). Senza contare poi  illustri personaggi letterari, come Funes, creato dallo scrittore argentino Borges, incapace di dimenticare; addirittura nei cartoni animati si può trovare il tema ricorrente della perdita della memoria, un esempio è il recente lungometraggio “Lupin III – La lampada di Aladino”. Ma la storia di Jess Lyndon non è certo tratta da una sceneggiatura.

All’infuori della finzione cinematografica e letteraria, il caso della giovane 19enne inglese ha davvero un che d’incredibile, anche se, purtroppo per lei, è tutto vero: la ragazza dimentica il suo passato ogni 24 ore. La causa diagnosticata dai medici pare essere una rarissima malattia, detta “sindrome di Susac” e scoperta alla fine degli anni Settanta, talmente rara che ad oggi ne sono riconosciuti solo 250 casi in tutto il mondo. E’ una patologia che si manifesta senza preavviso e colpisce prevalentemente giovani donne tra i 20 e i 40 anni, per poi sparire all’improvviso, dopo diversi mesi o addirittura un anno dalla sua comparsa. Ma le tracce del suo passaggio restano ben visibili: danni neuronali, riduzione o persino perdita della vista e dell’udito, vertigini e problemi di equilibrio, oltre a difficoltà di circolazione del sangue, che fa fatica a fluire.

Così, da un giorno all’altro, la vita di Jess è stata stravolta: costretta ad abbandonare il college e a vivere con la madre, incapace di gestirsi autonomamente, la ragazza sta vivendo un vero e proprio incubo. Non solo non ricorda più i compleanni passati, ma è stata privata anche della memoria di sua nonna, a cui era profondamente legata: aveva preso parte al suo funerale l’anno scorso, ma ormai della cerimonia, nella sua mente, non v’è più alcuna traccia. I volti degli amici non le dicono più nulla, non ricorda nemmeno il nome del suo ex fidanzato; non può più coltivare la sua passione per la recitazione né per la pittura. La giovane è ora sotto terapia steroidea, ma, in attesa che la sindrome sparisca, ora ha il terrore di perdere il proprio lavoro presso una sala bingo, dato che ha difficoltà addirittura a restare in piedi. Non ci resta che sperare che possa uscire presto da questo incubo.

Lascia un commento