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In corso il processo al killer di Oslo

In corso il processo al killer di Oslo

E’ iniziato alle 9 a Oslo il processo ad Anders Behring Breivik, autore di 77 omicidi. Arrivato con un pulmino scortato dalla polizia, l’estremista di destra si è esibito sotto gli occhi dei sopravvissuti alla strage e dei parenti delle vittime nel saluto nazista e dichiarando al presidente del collegio Wenche Elizabeth Arntzen di non riconoscere la corte. Breivik verrà ascoltato domani, secondo la difesa si dichiarerà non colpevole e di avere agito per legittima difesa contro la politica pro emigrati del governo laburista norvegese, l’avvocato Lippestadt ha fatto sapere che il suo assistito potrebbe addirittura dirsi dispiaciuto per non aver fatto un maggior numero di vittime.

Il processo, a cui stanno assistendo centinaia di giornalisti da tutto il mondo, durerà dieci settimane, a testimoniare sono state chiamate 40 persone tra cui alcuni islamisti. Eccezionali le misure prese dalla polizia attorno all’area del tribunale a cui possono accedere solo le persone dotate di permesso, le quali ogni giorno dovranno sottoporsi a speciali controlli. Lo spazio aereo è stato interdetto ai piccoli velivoli mentre il pubblico e la stampa seguono il dibattimento da televisori a circuito chiuso installati in 17 tribunali di tutto il Paese.

I giudici dovranno stabilire se l’imputato è sano di mente o no, tra i testimoni verranno chiamati esperti del settore di parere discordante. Secondo una recente perizia psichiatrica Breivik era responsabile degli atti compiuti e quindi in grado di tornare ad uccidere. A novembre invece gli psichiatri arrivarono alla conclusione che soffrisse di “schizofrenia paranoide” di conseguenza non in grado di intendere e volere, destinato quindi ad essere internato.

La Norvegia è ancora sotto choc per il più grave atto di violenza dalla Seconda guerra mondiale. Lo scorso 22 luglio Anders Behring Breivik, fece esplodere una bomba nel centro di Oslo provocando la morte di otto persone, poi non pago seminò il panico sull’isola di Utoya dove ogni anno si tiene un campus laburista, uccise 69 persone di cui 67 a colpi d’arma da fuoco mentre due annegarono nel tentativo di salvarsi. Tra le vittime 34 ragazzi tra i 14 e i 17 anni e 22 tra i 18 e i 20. 33 le persone rimaste ferite. L’attentatore rischia la pena massima prevista in Norvegia, 21 anni di reclusione, ma la corte potrebbe pronunciarsi per la segregazione a vita, vista la sua pericolosità.

 

 

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