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In aereo con lo spumante nel trolley: “Io posso. Sono un senatore”

In aereo con lo spumante nel trolley: “Io posso. Sono un senatore”

Aveva lo spumante nel bagaglio a mano, al transito per Linate (Mi) dall’aeroporto di Fiumicino, ma è passato ugualmente, perchè il passeggero non era una persona qualsiasi, ma Antonio Rusconi, senatore lombardo del PD, al quale evidentemente è bastato esibire il tesserino del Senato. La vicenda ha avuto luogo ieri sera quando Rusconi ha lasciato Palazzo Madama, per raggiungere l’aeroporto, avendo fretta di tornare a Milano. Al nastro di controllo il senatore avrebbe dichiarato sorridente: “Ho una bottiglia nel bagaglio a mano”. 

Un comune cittadino avrebbe perso l’aereo, tornando all’imbarco, oppure avrebbe dovuto lasciare la bottiglia a terra pur di non perdere il volo in partenza. Invece il senatore Rusconi è entrato nel salottino con i carabinieri di controllo, ha esibito il tesserino parlamentare e con non poche moine ha buttato lì una frase come se fosse una sorta di garanzia: “Beh, questa bottiglia di spumante è impacchettata come quelle del duty free shop, no?” 

Rusconi ha già cercato di mettere le mani avanti, nel ripararsi dalle polemiche, dichiarando: “Quella bottiglia non soltanto era sigillata, sopra c’era persino un bigliettino con il mio nome. Perché era una bottiglia particolare, un omaggio che la senatrice Donaggio, del nostro partito, aveva voluto farci perché guarita da una brutta malattia. Un valore affettivo. Io non le porto mai le bottiglie, quella però mi sembrava brutto non portarla dietro”. Il Senatore ha poi aggiunto: “Non le ho mai portate le bottiglie in aereo. E non avrei avuto difficoltà a lasciare anche quella bottiglia, valeva due euro, il punto era il valore affettivo. Accidenti magari ho fatto una stupidaggine, una superficialità. Sì, diciamo pure che sono un superficiale, ma privilegiato no”. 

Sta di fatto però che un qualunque altro passeggero quella bottiglia, valore affettivo o altro, avrebbe dovuto posarla. Così come sovente accade di dover lasciare a terra profumi, forbici, coltellini o altre cose che eccedano, seppur minimamente, gli standard consentiti in quantità e sicurezza.

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