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Il mistero delle ossa umane ritrovate a Sassari: si ipotizzano riti satanici

Il mistero delle ossa umane ritrovate a Sassari: si ipotizzano riti satanici

Un fitto mistero aleggia in provincia di Sassari dove un centinaio di ossa, appartenenti a due o tre persone, sono state ritrovate in un anfratto. Le ossa sono state ritrovate dai Carabinieri di Florinas in un anfratto nella roccia nel corso di uno dei servizi finalizzati al monitoraggio ambientale normalmente attuali nella provincia sarda. Tra le ossa, tutte sparse sul terreno, non sono stati però ritrovati teschi. Secondo quanto riferito dagli stessi Carabinieri, in ordine alla mancanza di teschi “quest’ultimo particolare farebbe pensare alla consumazione di riti satanici oppure ad un macabro espediente per ritardare o impedire il riconoscimento dei cadaveri, magari vittime di sequestri di persona”.

Da un primo esame effettuato dal medico legale recatosi sul posto, le ossa apparterrebbero ad almeno due o tre persone e i resti risalirebbero a circa 30-40 anni fa. Il sopralluogo ed i rilievi nella zona sono stati effettuati dai carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Sassari che hanno consegnato le ossa all’Istituto di medicina legale della Asl di Sassari. Al ritrovamento si sono interessati anche i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, nonchè la Soprintendenza ai beni culturali per verificarne un eventuale valore storico.

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