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Il Gip: investì il pensionato con volontaria ed inaudita violenza

Il Gip: investì il pensionato con volontaria ed inaudita violenza

L’età ha delle inevitabili conseguenze, una di queste è a volte la maggiore intemperanza, che spesso male si collega con l’immagine di saggezza ed esperienza attribuita dalla nostra cultura occidentale alle persone anziane. In italia gli anziani sono una fetta sempre più considerevole della popolazione ed i fatti di cronaca, anche nera, finiscono col riguardare anche episodi in cui sono coinvolti solo loro.

Questo è quanto accaduto il 19 novembre a Cremona: un pensionato era giunto nei pressi del suo posto auto e lo aveva trovato occupato da un suv, irritato aveva invitato il proprietario a spostarlo immediatamente e ne è nata una lite. Infine l’imprenditore di 72 anni a cui apparteneva il suv vi è salito e con una manovra repentina ha travolto il pensionato, che è morto prima che i soccorsi potesse prestargli alcun aiuto.

La vicenda aveva molto colpito tutti i vicini, fra cui ci sono numerosi testimoni oculari, che hanno rilasciato le loro sconvolte dichiarazioni alle forze dell’ordine intervenute poco dopo. Oggi il Giudice per le Indagini Preliminari di Cremona ha annunciato che Angelo Pelucchi, l’imprenditore 72enne, rimarrà agli arresti domiciliari in quanto agì “con plateale ed inaudita violenza nei confronti di una vittima inerme”.

Nella nota diffusa oggi dal gip si include nelle motivazioni per la continuazione degli arresti domiciliari per omicidio volontario aggravato i futili motivi, ammettendo però la parziale perdita di controllo dovuta all’età. Guido Gremmi, 65 anni, è morto dunque per una banale lite di parcheggio, ma viene da chiedersi quanta giustizia potrà avere la sua morte se il colpevole sarà probabilmente condannato agli arresti domiciliari per via dell’età e delle fragili condizioni di salute…

Gli avvocati di Pelucchi hanno infatti già annunciato che baseranno la propria strategia difensiva sul fattore dell’età e che chiederanno di commutare l’accusa in omicidio colposo, chiedendo poi le attenuanti del caso per l’incapacità di intendere e di volere.

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