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Il dopo Sandy: discariche a cielo aperto ed allarme amianto

Il dopo Sandy: discariche a cielo aperto ed allarme amianto

New York fa ancora i conti con il passaggio dell’uragano Sandy, che ha devastato la costa nord-est degli Stati Uniti, provocando morti, feriti e danni: dopo la tempesta, adesso, gli americani devono anche fare i conti con i gravi rischi per la salute.

L’isola di Long Island – nello stato di New York – è stata trasformata in una grande discarica a cielo aperto; a denunciarlo è stata FOXNews.com, che ha parlato di fumi tossici, olio, fango e di allarme per l’amianto. Adesso, dunque, si teme per le condizioni igieniche e sanitarie:

I campi hanno un grado di tossicità elevato; in condizioni normali, non sarebbe permesso vivere in questo stato: diverse sostanze chimiche si sono infiltrate nel terreno ed il sistema immunitario di chi vive in quelle aree è a forte rischio“.

Ha spiegato il dottor Manny Alvarez. Tra le zone più colpite dall’emergenza sanitaria è il quartiere di Lindenhurst, dove si respirano fumi tossici ed il terreno è coperto da olio e da fango. Qui, le case sono state sventrate dalla potenza dell’uragano e la spazzatura copre la maggior parte delle strade, immondizia in ogni quartiere di Long Island: “Sono preoccupato per la muffa, ma non solo“, ha dichiarato Jill Vaneck, un uomo che vive nell’Artic Street e che si è ammalato – forte tosse e mal di testa alcuni dei sintomi – dopo il passaggio di Sandy.

L’olio è sparso dappertutto – anche all’interno delle abitazioni – ed il rischio è che si contamino anche le falde idriche e, a Staten Island, c’è paura anche per il rischio ipotermia, a causa del forte freddo. Aumenta, quindi, la probabilità di contrarre infezioni, come la dissenteria o le malattie respiratorie, ad esempio. Uno dei volontari per i soccorsi nella zona di New Dorp, Mike Hoffman di 33 anni, denuncia:

Qui tutti si ammalano: sputiamo muco nero e ci diagnosticano infezioni continue, alcuni già solo dopo 2 o 3 giorni. Io e molti altri stiamo lavorando energicamente per ricostruire la città, ma abbiamo bisogno subito di controlli di carattere sanitario“.

E questo è ciò che accade solo a chi sta lì, qualche ora al giorno, ad aiutare. Servono controlli, riscaldamenti elettrici, acqua calda e molto altro. Diane O’Donnell – dell’University Hospital di Staten Island – a SILive.com, ha spiegato come sia drasticamente in aumento il numero dei pazienti al pronto soccorso che lamentano problemi respiratori. Intanto, nei prossimi giorni, verrà controllato il livello di amianto nell’aria:

Ma si sta facendo abbastanza? Alcune accuse potrebbero non avere fondamento ma muffe e polveri, come ha spiegato il Dipartimento della Salute, possono causare irritazione agli occhi e alla gola, per cui i residenti devono prendere le dovute precauzioni durante le pulizie“.

Ha scritto FOXNews.com. Infine, il dottor Clifford Bassett di New York ha spiegato:

Durante le pulizie, è indispensabile indossare guanti, stivali e occhiali di protezione. Oltre a maschere di tipo N95, acquistabili nei normali negozi di ferramenta“.

La muffa, infatti, è un altro dei tanti problemi per tutte le case che sono state inondate con più di 3 metri d’acqua.

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