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Ig Nobel, il premio Psicologia allo studio sui gemelli che non riconoscono i fratelli

Ig Nobel, il premio Psicologia allo studio sui gemelli che non riconoscono i fratelli

Sembra una sorta di parodia del premio Nobel ufficiale, ma  l’Ig Nobel è un premio reale che arrivato alla ventisettesima edizione continua a premiare le ricerche più buffe di tutto il mondo. E nel 2017 il premio tocca anche l’Italia: questa notte presso il Sanders Theater dell’Università di Harvard, si svolgerà la Cerimonia di consegna dei Premi che vedrà coinvolti anche due giovani ricercatori, Ilaria Bufalari e Matteo Martini premiati con l’Ig Nobel per la sezione Psicologia in rappresentanza del gruppo di ricerca guidato dal Prof. Salvatore Maria Aglioti, Responsabile del Laboratorio di Neuroscienze Sociali presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS e l’Università Sapienza di Roma. Lo studio premiato indaga i gemelli omozigoti che hanno difficoltà a riconoscere il proprio volto da quello del fratello.

Il gruppo italiano è stato premiato grazie alla valutazione di una giuria che ha analizzato oltre 10.000 candidature: nonostante potrebbe sembrare una parodia, si tratta invece di un premio reale. Tutte le ricerche premiate sono assolutamente vere e sono state pubblicate su altre riviste anche se sembrano molto bizzarri (come o studio sul perché gli anziani hanno le orecchie grandi).

Lo studio premiato del gruppo italiano è stato pubblicato sulla rivista PlosOne nel 2015 indagando il senso dei gemelli monozigoti quelli che praticamente hanno un gemello identico, ma che hanno difficoltà a poter distinguere il proprio volto da quello del fratello. Lo studio prosegue con una serie di strategie diverse di riconoscimento del proprio corpo che sono basate sull’uso di sensi diversi come ad esempio il tatto.

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