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Idv: si alla fiducia a Monti, ma voto in maggioranza caso per caso

Idv: si alla fiducia a Monti, ma voto in maggioranza caso per caso

La politica italiana ha sempre avuto il pregio ed il difetto di avere degli animi politici accesi, variegati e sempre battaglieri ed energici e chi più di Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori può testimoniarlo. Oppositore strenuo di Berlusconi, è nato come magistrato ed è poi passato alla politica dapprima nel Pd e poi in un suo proprio partito, che è riuscito all’indomani di una legge elettorale voluta per evitare la frammentazione parlamentare ad avere un numero di voti sufficiente a dare il proprio apporto alle Camere.

Oggi Di Pietro si trova ancora all’opposizione, in netto disaccordo sull’opportunità e perfino sulla democraticità di un governo tecnico come quello che ieri ha giurato al Quirinale; tuttavia dopo il passo indietro di Berlusconi sembra che le posizioni del capo dell’Idv si siano un pochino mitigate e sebbene resti dell’opinione che dopo una veloce ristrutturazione della legge elettorale sia preferibile il voto, non chiude completamente alla possibilità di votare il governo Monti.

Non sembra tanto una questione elettorale, ma una questione di “dare anche il nostro contributo, sebbene dall’opposizione“, in quanto ciò che si aspetta Di Pietro da questo governo è una totale “discontinuità ed una forte professionalità” rispetto all’esecutivo precedente. In questi casi insomma, se le misure non saranno contro le fasce più deboli della popolazione e distribuiranno equamente su tutti il peso delle riforme necessarie ad uscire dalla crisi, l’Italia dei Valori valuterà provvedimento su provvedimento se dare o meno il proprio voto al governo Monti.

Valuteremo provvedimento per provvedimento e non faremo parte di maggioranze politiche” ha quindi precisato Di Pietro, che pur tentando di mantenere l’aspetto minaccioso impostato nelle campagne elettorali contro Berlusconi, si ritrova adesso spiazzato senza il suo principale avversario politico e riempie il vuoto solo con una torva espressione di compostezza e correttezza sociale, con cui non rinuncia però a vezzeggiare, un po’ come tutti i politici, il neonato governo Monti.

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