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I gay “Sono malati, persone non normali”, le parole shock dello psichiatra Bruno

I gay “Sono malati, persone non normali”, le parole shock dello psichiatra Bruno

Francesco Bruno, criminologo, psichiatra e docente universitario presso Salerno e alla Sapienza di Roma, torna ad offendere gli omosessuali. Le sue affermazioni, già due anni fa, gli costarono una denuncia da parte dell’Arcigay all’Ordine dei medici, in ordine alla sua contestazione della depatologizzazione dell’omosessualità decisa, nel 1990, dall‘OMS, Organizzazione mondiale della Sanità. Bruno si mostra solidale con le affermazioni dell’ex assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, dimessosi dalla sua carica dopo gli insulti postati su Facebook e rivolti al Presidente della regione Puglia, Nichi Vendola e agli omosessuali in generale. Bruno ha espresso le sue idee da Pontifex, un blog rivolgente spesso dichiarazioni omofobiche nei confronti di gay, lesbiche e transgender, tipicamente luogo di “ritrovo” di ferventi cattolici, politici o vescovi emeriti. Tra i politici scesi in campo per difendere Ripa, e le sue convinzioni omofobiche, anche Domenico Scilipoti. 

L’organizzazione mondiale della Sanità ha deciso che non si debba parlare di malattia, a proposito dell’omosessualità, e sappiamo con quali criteri ha scelto. Io rimango della mia idea e le denunce dei gay non mi fanno paura. L’omosessualità è anormalità. Siamo nel campo quando la omosessualità non viene scelta volutamente, di anormalità funzionali essendo il sesso volto naturalmente alla procreazione. L’omosessuale nato lo è per un disturbo di personalità legato, probabilmente, ad una errata assimilazione dei ruoli dei genitori, o anche a cause organiche che sarebbe complicatissimo spiegare. Tuttavia, è nella stessa situazione, dal punto di vista concettuale, di chi è handicappato, sordo o cieco. Per queste categorie, con una certa ipocrisia si dice diversamente abili, non vedenti e simili. Il gay è diversamente orientato per la sessualità e quel diversamente la dice lunga sulla normalità.

Queste le parole di Bruno che ha poi aggiunto di aver spesso assistito genitori di figli o figlie omosessuali, rimasti letteralmente traumatizzati dal loro orientamento sessuale:

Chi dice che padre e madre sono contenti o accettano la diversità del figlio, mentono sapendo di mentire. Per due genitori, sapere che il proprio figlio ha questa orientazione, è un trauma anche grande. Magari lo superano o riescono ad elaborarlo, ma il colpo è molto forte. Questo fatto denota che anche a livello di comune sentire, e non è roba da poco, la omosessualità va considerata anormalità. Io ho il diabete. Non mi offendo se qualcuno mi dice che sono malato, è la realtà. Bene, per quale motivo gli omosessuali si offendono se qualcuno, correttamente, parla di patologia?

Bruno auspica anche ad una minore tolleranza verso gli stati di anormalità nei quali, a suo dire, rientrerebbe anche la stessa omosessualità. Bruno non mostra particolari problemi nemmeno nell’attaccare l‘OMS:

Quando i colleghi americani hanno sdoganato l’omosessualità dalle patologie, hanno fatto un grave danno e io sono contrario a quanto sostiene l’Organizzazione Mondiale della sanità. L’omosessuale, al quale va dato ogni rispetto, è clinicamente un malato, ovvero soffre di un disturbo patologico che lo altera. Inutile che questi signori vogliano convincerci che i normali siano loro. Ma sono sostenuti, parlo fuor di metafora, da lobbies potenti e forti.

Le polemiche, ovviamente, fervono, ma lo psichiatra si difende e aggiunge in ultimo:

Io ho sempre detto che ho il massimo e assoluto rispetto per chi compie scelte di altro tipo rispetto al mio e naturalmente questo non implica nessuna malattia, ma secondo me è una condizione di diversità. Lungi da me giudizi discriminatori o l’omofobia, ma contesto al mondo gay il tentativo di impedirmi di dire quello che penso.

 

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